Il Roma - Napoli, 50 sfumature di rabbia. Spetta a Benitez calmare tutti

25.03.2015
13:50
Redazione

Calma e gesso. Mai come in questo momento non bisogna perdere la bussola. Sono 50 le sfumature di rabbia in casa Napoli. Ognuno la sta esprimendo a modo suo. In panchina Insigne aveva sbottato dando un calcio alla panchina per il mancato utilizzo. Higuaìn ormai non si trattiene più, se la prende con i compagni, gli avversari e anche con se stesso. La società poi con il tweet contro l’arbitraggio di Calvarese di Teramo ha creato un caos incredibile e si è presa le critiche di tutto il calcio italiano. In campo al triplice fischio finale il direttore di gara è stato accerchiato dalla panchina azzurra con un Bigon scatenato assieme ad Andujar. Inutile dire che anche l’ambiente partenopeo è scoppiato dopo il pari interno con l’Atalanta che ha permesso a Roma e Lazio di scappare verso la zona Champions League. L’unico a rimanere lucido, nonostante l’espulsione, è stato Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo non si è tenuto niente ma dall’alto della sua esperienza non è andato oltre certi limiti. Proprio per questo motivo spetta a lui calmare gli animi evitando di far esplodere la polveriera che c’è sotto il Napoli.

È TEMPO DI RIALZARSI. Se a maggio Benitez andrà via non lo potrà fare lasciando un brutto ricordo della sua seconda esperienza sulla panchina napoletana. Assolutamente, dopo la Coppa Italia e la Supercoppa, dovrà chiudere l’anno calcistico con qualcosa altro di importante. L’Europa che conta, anche attraverso i preliminari, è fondamentale per la crescita del club. Senza la Champions, con lui o meno, sarebbe difficile dare seguito al progetto cominciato nell’estate del 2013. Tutto questo Rafa lo so solo che nell’ultimo mese e mezzo il suo ragazzi l’hanno seguito a tratti. In campo internazionale e nel trofeo tricolore non hanno sbagliato un colpo. In campionato, invece, hanno incassato solo cinque punti in sei partite. Risultato? Roma e Lazio se ne stanno andando a braccetto verso un posto al sole. Qualcosa, però, si può fare. Rimangono da giocare ancora dieci partite e ci sono degli scontri diretti fondamentali. Come quello del 4 aprile in casa dei giallorossi. Assolutamente non si potrà sbagliare nella Capitale, una sconfitta sarebbe il colpo di grazia per la serie A. Anche perché la Lazio sarà di scena a Cagliari contro Zeman e soci. Ecco, quindi, che Roma diventa un crocevia fondamentale per il campionato. Certo, poi ci saranno gli impegni di Coppa Italia e di Europa League, ma nel caso in cui si definisse ancora di più la distanza in classifica, potrebbe nascere qualche problema anche nelle altre competizioni. A quel punto ci sarebbe solo un modo per tornare in Champions: la vittoria del trofeo internazionale. Che non è così facile come si pensa. Se anche si dovesse battere il Wolfsburg, la strada verso Varsavia sarebbe ancora piena di difficoltà. Si dovrebbe battere un’altra big in semifinale e poi ci sarebbe l’epilogo che sarà un terno al lotto. Quindi, meglio cautelarsi in campionato e poi magari fare di tutto per alzare un altro trofeo molto più prestigioso degli ultimi due. L’Europa League non sarà la Champions ma sarà sempre una bella soddisfazione.

PAUSA PER RICARICARSI. Fino al 4 aprile non si giocherà. Il Napoli ne approfitterà per recuperare e per guardarsi un attimo dentro. Certo, non ci saranno i cosiddetti big, visto che in otto sono partiti con le rispettive Nazionali, ma tutti gli altri potranno capire bene dove si è sbagliato nelle ultime settimane. Non è possibile esprimersi a certi livelli nelle gare secche e poi si va in campionato e si sbaglia approccio permettendo agli avversari di avere vita facile. La qualità va espressa sempre così come il carattere non va dimostrato a fasi alterne. Da domani Benitez darà un po’ di giorni di vacanza proprio per permettere a tutti di tirare il fiato di non stressarsi più di tanto. A patto, poi, che quando si tornerà al lavoro e quindi in campo si rivedrà il Napoli delle belle sfide. Come quella contro la Roma nella partita di andata. Quella prestazione è rimasto un lontano ricordo e chissà se non sarà ripetuta nel rivedere i colori giallorossi. A quel punto sì che si riaprirebbe ufficialmente di nuovo la corsa alla Champions. E tutte le cinquanta sfumature di rabbia potrebbe sparire.

Fonte : Caiazza - Il Roma
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