
Inchiesta Prisma, da Agnelli a Nedved-Paratici: i dirigenti Juventus hanno chiesto il patteggiamento
Inchiesta Prisma per i dirigenti Juventus: da Agnelli a Paratici e Nedved hanno tutti chiesto il patteggiamento
Ultime notizie calcio - "Inchiesta Prisma: ex vertici Juventus chiedono il patteggiamento", lo riferisce Report, programma tv d'inchiesta della Rai:
"Gli ex vertici della Juventus nell'ambito dell'inchiesta 'Prisma' su presunte plusvalenze nella compravendita di calciatori e finita all'attenzione del gup di Roma hanno chiesto il patteggiamento. Le richieste di patteggiamento vanno dagli 11 mesi ad 1 anno e 8 mesi e riguardano tra gli altri Andrea Agnelli, l'ex vice Pavel Nedved e Fabio Paratici. Nel corso dell'udienza preliminare i pm hanno chiesto per Maurizio Arrivabene, ex dirigente bianconero, il non luogo a procedere. La decisione è attesa per il prossimo 22 settembre. Nel procedimento si contestano, a vario titolo, i reati di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni".
Il processo Prisma a carico della Juventus per le presunte plusvalenze e le manovre stipendi in epoca Covid potrebbe presto arrivare alla parola fine. Nella mattinata di venerdì 27 giugno infatti gli ex vertici del club bianconero hanno chiesto il patteggiamento. Le richieste di patteggiamento, che riguardano tra gli altri l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vice Pavel Nedved e Fabio Paratici, vanno da un minimo di 11 mesi a un massimo di un anno e 8 mesi. Le accuse contestate, a vario titolo, sono quelle di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni. Lo riporta Il Fatto Quotidiano:
"La decisione del gup Anna Maria Gavoni è attesa per il prossimo 22 settembre: lì la giudice sarà chiamata a decidere se accogliere le richieste di patteggiamento o disporre il rinvio a giudizio, aprendo così la via a un processo ordinario. I pm romani Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, titolari del fascicolo coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, nel corso dell’udienza preliminare hanno chiesto invece il non luogo a procedere per Maurizio Arrivabene: non ci sono prove sufficienti per sostenere l’accusa nei confronti dell’ex amministratore delegato del club.
L’inchiesta sui conti della Juventus, avviata dai pm torinesi nel 2017 e venuta alla luce nell’autunno 2018, quando poi si erano dimessi Agnelli e l’intero CdA, è arrivata a piazzale Clodio per competenza. Circa duecento fra azionisti, oltre a Consob e associazioni consumatori, sono parti civili nel procedimento. L’accusa alla base dell’inchiesta è quella di aver aggiustato i bilanci realizzando plusvalenze fittizie grazie alla compravendita di giocatori. Un’accusa che in ambito sportivo è costata alla Juve la nota penalizzazione di 10 punti in classifica al termine della stagione 2022/23. Parallelamente, al club sono state contestate anche le manovre sugli stipendi dei calciatori durante la pandemia Covid. L’inchiesta Prisma ha portato alla fine dell’era Agnelli alla Juventus".
