Repubblica, Corbo: "Riemerge prepotente il lavoro di Sarri, anche gli attaccanti 'piuma' possono essere insidiosi"

27.10.2016
01:15
Redazione

Al termine di Napoli-Empoli, spunta su 'Repubblica.it', l'editoriale di Antonio Corbo per il suo blog 'Il graffio'. Ecco quanto scritto dal collega: "Ci voleva Mertens. I gol della Juve erano frustate sull'impalpabile Napoli. Sarri fissava con rammarico l'Empoli, il suo fedele assistente gli ha ricordato come un incubo i bei tempi. Martusciello gli ha scaricato addosso tutto il passato, il malinconico artigiano era all'inizio meno ispirato che mai, vedeva la sua vecchia squadra correre con la sfrontata allegria dei suoi giovani e difendersi con la sontuosa prontezza del portiere polacco, una rivelazione Luksas Skorupski. Che fare? L'infortunio di Milik e la dissennata reazione di Gabbiadini hanno nel primo tempo dimezzato il Napoli, lasciandolo senza un punto di riferimento. Non poteva che giocare con triangolo bassi, inutili cross contro l'Empoli chiuso in un elastico catenaccio, con poche vie d'uscita e la costante preoccupazione di interrompere le linee di passaggio in un Napoli che finalmente più fresco era reattivo, scattante, primo sulle palle di ritorno. L'esclusione di Djawara, felice sorpresa a Crotone, ha steso un velo di delusione sui già pochi e tesi tifosi. Sarri se l'è fatta perdonare mostrando una mediana comunque rinnovata: senza Hamsik, ma con Zielinski attivo a sinistra pur nella sua appannata esuberanza, al centro con Jorginho quasi rigenerato, con l'incontrista Allan a destra, sempre pronto a scavalcare il roccioso Diousse e infilarsi in avanti in sinergia con Callejon. Tra le novità della serata il rientro di Maggio, ossidato nel suo correre lungo la linea destra, anche i Frecciarossa possono arrivare in ritardo, e all'anziano difensore accade purtroppo spesso. Alla sua età è più facile sferragliare come un tram. Neanche il più temerario allenatore poteva sopportare le pause di Maggio, quando in svantaggio l'Empoli ha cambiato registro, trovando spesso un Napoli scompaginato in difesa. Inevitabile il pronto intervento di Hysaj per rilevare Maggio. Valeva la pena inserirlo ieri? Doveva proprio scattare la sirena dell'allarme dopo un'ora per restituire serenità all'intera difesa? Ma soprattutto è stato il ritorno di Insigne a rinverdire l'attacco nel primo tempo tutto in affanno. Non fosse altro: Insigne al rientro ha dato ampiezza occupando di nuovo il settore avanzato di sinistra. Si è rivisto a tratti qualche lampo dalla celebre catena di montaggio sulla fascia, che resiste per fortuna alla ruggine. La vittoria dimostra che sono insidiosi anche gli attaccanti piuma, e l'ha dimostrato Mertens caparbio ed agilissimo sul gol, offrendo la sua frenedia. L'ha confermato Callejon con il decisivo assist per Mertens. L'ha ribadito tutto il Napoli quando si è riequilibrato con Hamsik e Diawara. Stavolta Sarri non ha perso tempo per stringere una fase difensiva scarente, protetta nei momenti più difficili dal prezioso recupero di forma di Reina. Il lavoro di sarri è riemerso prepotente sul secondo gol quando Chiriches ha finalizzato lo stesso schema che portò in gol Maksimovic a Crotone. Provare e riprovare, paga. Non è un caso che questo Napoli ancora scosso e con attaccanti superleggeri raddoppia ancora con un cross alto".

Fonte : Repubblica.it
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