Keep Racism Out
Keep Racism Out

L'anti-razzismo non è un pranzo di gala

27.03.2024
20:00
Lorenzo Sorianiello

Ben venga la decisione del Napoli di scucire la patch Keep Racism Out dopo il caso Acerbi Juan Jesus

"L'anti-razzismo non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia". Parafrasando la più celebre frase di Mao Tse-Tung, si potrebbe dire così.

Non basta ricamare la patch "Keep Racism Out" su una maglia da gioco per stabilire il carattere anti-razzista di una manifestazione sportiva, o di una federazione calcistica. Serve qualcosa in più, un gesto concreto, "violento" - per citare ancora Mao - e comunque senza dover ricorrere alle armi. Basterebbe, ad esempio, applicare l'articolo 28 del Codice di Giustizia Sportiva, quello che nel disciplinare i "comportamenti discriminatori" dispone una sanzione minima di 10 giornate di squalifica.

Niente di tutto ciò. La FIGC assolve Acerbi con una formula quantomeno ambigua, al giocatore nemmeno una multa, a Juan Jesus una pacca sulla spalla. E allora viene da chiedersi: la FIGC è anti-razzista? O lo sono solamente le patch che obbligano a cucire sulle maglie delle squadre italiane? E se dovesse venirvi spontaneo rispondere di "sì" - perché in fondo il caso Acerbi-Juan Jesus è solo un caso, che non può compromettere la credibilità istituzionale dell'intera federazione - allora sarebbe il caso di ricordare qual è il recente passato della FIGC. Una federazione che dal 2014 al 2018 è stata presieduta da un signore, Carlo Tavecchio (pace all'anima sua), che non ebbe alcuna vergogna nel dichiarare che un calciatore africano della Lazio "prima mangiava le banane".

Ben venga allora la decisione della SSC Napoli di scucire dalle maglie la patch "Keep Racism Out". Perché l'anti-razzismo è una cosa seria, "non è un disegno o un ricamo". 

"Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione". Giusto così.

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