La denuncia di Ziliani: "Ciò che ha fatto la FIFA col Mondiale per Club è assurdo"

18.06.2025
00:30
Redazione

Paolo Ziliani, giornalista, ha postato questo articolo sul suo profilo X denunciando ciò che sta accadendo negli Stati Uniti in merito al Mondiale per Club: 

"MONDIALE PER CLUB: biglietti venduti agli studenti a 4 dollari, regalati ai turisti dei CityTour e omaggiati a chi compra un tostapane. E sugli spalti figuranti che esultano per la squadra sbagliata

Per scongiurare il rischio di stadi deserti la FIFA ha messo in vendita ticket a 20 dollari che permettono l'ingresso a 5 partite: praticamente 4 dollari (3,80 euro) a partita. Nonostante questo, e a dispetto dell'utilizzo di comparse sparse sugli spalti, ieri a vedere il Chelsea c'erano quattro gatti

Sapete come ha fatto la FIFA a riempire l’Hard Rock Stadium di Miami, capienza 65.326 spettatori, che ha ospitato tre giorni fa la partita inaugurale del Mondiale per Club tra Inter Miami e Al Ahly? Se non lo sapete ve lo racconto io.

A pochi giorni dal via e a dispetto del richiamo di Lionel Messi la situazione era drammatica: erano stati venduti meno di 15 mila biglietti e la partita inaugurale rischiava di essere giocata in uno stadio quasi del tutto vuoto e con un colpo d’occhio desolante. I posti più economici - e sottolineo i più economici - erano stati messi in vendita dalla FIFA a 349 dollari, al cambio 300 euro; immaginatevi il prezzo dei migliori. Poi, siccome nessuno li comprava, Infantino aveva dato ordine di applicare ribassi vertiginosi, ma senza che la situazione migliorasse. A quel punto, a tre settimane dal via il presidente della FIFA ha deciso di tentare il tutto per tutto, costasse quel che costasse, e ha stretto accordi (non solo a Miami ma in tutte le città degli USA che avrebbero ospitato le partite) con enti, istituzioni, imprese commerciali e via dicendo per far sì che i biglietti venissero smaltiti, a prezzi stracciati o anche gratuitamente, e gli stadi in questo modo venissero riempiti.

Restando a Miami, sede del match inaugurale con Messi in campo, la FIFA ha cominciato firmando una convenzione col Miami Dade College, un’istituzione pubblica con 125 mila studenti iscritti, in base alla quale a ogni studente, professore o impiegato veniva data la possibilità di acquistare al costo di 20 dollari (avete letto bene, 20 dollari: il prezzo più economico di un tagliando era stato fissato a 349) un biglietto che avrebbe consentito di assistere non solo ad Al Ahly-Inter Miami match inaugurale ma ad altre 4 delle 5 partite programmate all’Hard Rock Stadium in questa prima fase a gironi: Palmeiras-Al Ahly, Inter Miami-Porto, Inter Miami-Palmeiras, Boca Junior-Benfica e Boca Juniors-Bayern.

In pratica, con un esborso di 20 dollari compravi 5 partite al costo di 4 dollari l’una (al cambio 3,8 euro). Ma poichè 65.326 posti da riempire sono comunque tanti, a scanso di equivoci la FIFA ha cercato in ogni modo di pararsi il culo - mi scuso per il francesismo - per esempio regalando un biglietto a ogni turista impegnato in un CityTour o a ogni cliente che procedesse a un acquisto di un tostapane o di un phone in una delle tante catene di elettrodomestici della città.

Questo è successo ovunque, da Atlanta a Pasadena, da Boston a Seattle, da Nashville a Philadelphia. Per la cronaca: la città, o meglio lo stadio che più preoccupa la FIFA è quello di Charlotte - stato della Carolina del Nord in cui la febbre per il calcio sembra essere inesistente -, e cioè il Bank for America Stadium che ha una capienza di 74.867 posti e ospiterà due partite della fase eliminatoria e due degli ottavi di finale. Gli stessi organizzatori, a dispetto degli stratagemmi di svendite, convenzioni e regalie, disperano di riuscire a riempirlo: e hanno quindi già deciso che gli spettatori che affluiranno allo stadio, siano essi 30 e 40 o 50 mila, verranno pregati di prendere posto, indipendentemente dal tagliando acquistato o ricevuto in regalo, nei due principali settori dello stadio; che in questo modo apparirà gremito in ogni ordine di posti, come diceva la buonanima di Enrico Ameri. Sarà naturalmente cura della tv, poi, come peraltro già sta facendo, nascondere alla vista dei telespettatori i settori del Bank of America Stadium che risulteranno completamente vuoti; un accorgimento che è già un diktat e che dalla prima partita viene scrupolosamente attuato.

Io, e i miei abbonati lo sanno, del Mondiale per club che in America non interessa a nessuno scrivo da tempo. E esattamente un mese fa, il 18 maggio, quando la grancassa dei media strombazzava cantando le meraviglie dell’imminente lieto evento avevo pubblicato l’articolo che vedete sotto in cui mi rifacevo alle cronache dei giornali americani, l’autorevole “The Athletic” in testa, che raccontavano la realtà sotto i loro occhi: il Mondiale per club negli USA non se lo fila nessuno.

Ma citavo anche alcuni siti o testate italiani, naturalmente non istituzionali, che come me si rifiutavano di raccontare alla gente Alice nel Paese delle Meraviglie. Come la rivista online “Undici” che attingendo a sua volta alle cronache americane, a proposito dell’emergenza-biglietti e dei salti mortali fatti dalla FIFA per cercare di nasconderla scriveva: “L’ultima proposta sembra un tentativo abbastanza disperato: acquistando almeno 20 biglietti per un match del Mondiale per Club 2025, infatti, la FIFA garantirà un’opzione per l’acquisto di un biglietto della finale 2026. Qualora se ne volessero due, quindi, bisogna comprare minimo 40 ingressi per una gara del Club World Cup. Una buona opportunità se ci si mette in gruppo, ma è vero pure che trovare 20 – o peggio: 40 – persone, come dire, risulta molto complicato”.

Come ho detto, se in Italia la gente vuole sapere come stanno le cose, visto il “magna magna” che impera tra chi organizza lo spettacolo e chi lo racconta, deve spegnere le tv e schifare gli “autorevoli” giornali a diffusione nazionale, per non parlare dei quotidiani sportivi specializzati: che non hanno mai dedicato non dico una pagina a una inchiesta che raccontasse com’è vissuto negli USA il Mondiale per Club, ma non hanno mai scritto - nemmeno in una breve con titolo a una colonna - che la FIFA sta faticando a vendere i biglietti. Per saperlo, ammesso di averne un vago sentore, è necessario andare su Google e digitare “Mondiale per club pochi biglietti venduti”: ed ecco allora che la tv svizzera, il Corriere del Ticino, Fanpage e altri cani sciolti come “Undici”, “Il Post”, “Reddit”, “Lettera 43” e il mio account “Palla Avvelenata” arrivavano a spiegarvi come stanno esattamente le cose.

La verità è che negli stadi delle città che ospitano il Mondiale ci sono addirittura i figuranti. Se avete la possibilità, da abbonati DAZN, di andare a rivedervi PSG-Atletico 4-0, potrete vedere coi vostri occhi che al minuto 18, al gol dell’1-0 segnato da Fabian Ruiz, dietro la porta ci sono spettatori con indosso la casacca biancorossa dell’Atletico Madrid - che senza alcun criterio è stata distribuita alla claque dei figuranti unitamente a quella del PSG -, che esultano all’impazzata per il gol del PSG subìto dalla squadra per cui dovrebbero fare il tifo.

A un colpo d’occhio minimamente attento non sfugge il fatto che in ogni partita giocata in questo Mondiale ci siano frotte di comparse sparse nelle tribune e ingaggiate per fare chiasso, colore e clamore ma che non hanno la più pallida idea di chi stia giocando, e contro chi.

Insomma: come già era accaduto ai Mondiali in Qatar siamo alla baracconata. Detto questo, la cosa più triste è constatare come ci siano tifosi dell’Inter e della Juventus che si adombrano al solo sentir criticare la manifestazione: come se le critiche fossero rivolte ai club per cui fanno il tifo. Siccome c’è l’Inter, siccome c’è la Juventus, del Mondiale per club è vietato parlare male. È un torneo bellissimo, l’ottava meraviglia del mondo. Dopo il Mondiale, nulla sarà più come prima".

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