Gravina: “Se emergono altre responsabilità, Trentalange il primo a fare un passo indietro". La Giustizia Arbitrale passa all’interno della FIGC

15.11.2022
14:20
Redazione

“C’è amarezza e sconcerto per quanto accaduto, la Federazione agisce a tutela degli arbitri e dell’intero calcio italiano. La garanzia e la credibilità della giustizia federale danno forza agli arbitri, che non meritano di essere distratti, se non addirittura accusati, di cose che non gli competono”

Così, in occasione della riunione del Consiglio Federale convocata d’urgenza dopo l’arresto dell’ex procuratore dell’AIA Rosario D’Onofrio, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha commentato la proposta, condivisa all’unanimità dal Consiglio, di modificare i Principi Informatori dei Regolamenti dell’AIA entro il prossimo 15 dicembre e di sottoporre quindi gli arbitri alla giustizia federale come tutti i tesserati della Federazione (come peraltro già avvenuto per gli allenatori con Comunicato Ufficiale 24/A del 20 luglio 2021). Ci sarà un bando pubblico, a cui tutti i professionisti dell’AIA potranno partecipare, e una conseguente integrazione degli organici per arrivare dal 1° gennaio ad avere una Procura unica, che sarà quella della FIGC.

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Una proposta, quella di Gravina, condivisa con il ministro per lo Sport Andrea Abodi e il presidente del CONI Giovanni Malagò, volta a mettere in sicurezza il settore della giustizia domestica degli arbitri nonché a sollevare l’AIA da tutte le responsabilità che esulano dall’autonomia tecnico-organizzativa della classe arbitrale italiana.

In attesa che nelle prossime ore la Procura Federale acquisisca dagli organi della magistratura ordinaria gli atti dell’inchiesta in modo da poter stabilire eventuali responsabilità, Gravina ha sottolineato come l’arresto di D’Onofrio abbia arrecato “un gravissimo danno d’immagine a tutto il mondo del calcio”, apprezzando la capacità degli arbitri di non farsi scalfire da quanto accaduto come dimostrato dalle ottime prestazioni dell’ultimo week end.

Gli arbitri – ha ribadito il presidente federale – sono intoccabili, non c’entrano assolutamente nulla in questa vicenda e godranno sempre della massima vicinanza da parte della Federazione. Vogliamo difendere in maniera categorica l’autonomia degli arbitri. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato e per questo da oggi in poi la verifica di certi requisiti sarà molto più approfondita”.

Il presidente federale ha spiegato anche perché non si sia arrivati al Commissariamento dell’AIA: “Ad oggi non ci sono elementi oggettivi per individuare un provvedimento così violento. Se domani dovessero emergere delle responsabilità diverse da quelle individuali di D'Onofrio, penso che Trentalange sia il primo a fare un passo indietro".

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