La Guardia di Finanza perquisisce la sede dell'Udinese e la casa di Pozzo: al club contestate fatture false e operazioni fasulle

12.12.2014
10:00
Redazione

L’Udinese è finita nuovamente nel mirino della magistratura. Ieri mattina la Guardia di Finanza, su mandato della Procura del capoluogo friulano, ha perquisito la sede del club e l’abitazione del patron Gianpaolo Pozzo sospettato di avere fatto dichiarazioni fiscali fraudolente mediante fatture false. O meglio, per operazioni inesistenti. Per questa ragione è indagato il presidente dei bianconeri, Franco Soldati.

SOCIETÀ LUSSEMBURGHESE Gli inquirenti hanno cominciato a lavorare su presunti illeciti nella compravendita dei giocatori e sulle attività fiscali della spa. «Le indagini – fanno sapere fonti investigative – hanno finora accertato che l’Udinese calcio è controllata da una società lussemburghese, la Gesapar, che detiene la maggioranza assoluta delle azioni. Ma i proprietari reali sono schermati dietro due società panamensi». É stata una giornata lunga per il massimo dirigente bianconero che ufficialmente non ricopre alcuna carica ma che viene comunque considerato da tutti il «presidente dell’Udinese». Ieri sera Pozzo aveva organizzato un party natalizio nell’Udinese Club House dello stadio Friuli invitando tutti gli ospiti dei club President, Managers e Sky Box. L’indesiderata visita dei finanzieri non pare aver tolto il buonumore al patron bianconero che prima di accogliere gli ospiti ha fatto diramare un comunicato: «Non è la prima volta che si verificano queste attività di controllo e verifica fiscale – le parole di Pozzo -. Certamente non è piacevole, ma come abbiamo sempre fatto collaboreremo con le autorità per dimostrare la correttezza del nostro operato e chiarire eventuali addebiti che dovessero esserci mossi». Nel recente passato, l’Udinese era stata sottoposta a una analoga verifica, chiusa con una transazione col fisco per circa 10 milioni euro. «Per questo importo – la precisazione di Pozzo - abbiamo attivato la procedura di rimborso in quanto successivamente è stato accertato, con sentenza passata in giudicato, che non era stato commesso alcun reato».

Fonte : Gazzetta dello Sport
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