La leggenda del mitico portiere del Napoli che subì gol da suo fratello e lo rincorse in campo

29.11.2014
07:15
Redazione

La leggenda racconta di un dialogo forte e serrato, le memorie antiche spiegano che Arnaldo rincorse Lucidio per il campo. Dopo quel rigore che fu ben più di un rigore. Fu la fine di una magia e di un incantesimo e pure un fratricidio sportivo. Era la stagione 1941-1942 ed Arnaldo Sentimenti era il portiere del Napoli. Parò rigori a tutti, anche a Silvio Piola. Sei di fila, tanto che in quella sfida al Vomero, contro il Modena, nessuno voleva tirare dagli undici metri. Si presentò così Lucidio Sentimenti, scomparso oggi a novantaquattro anni, quarto di cinque fratelli di una famiglia unica nella storia del pallone italiano. Gianni Brera lo descriveva come 'freddissimo determinista, dotato di una astuzia luciferina'. Gianni Agnelli, invece, come uno dei più grandi portieri del calcio italiano. Sentimenti IV, così è passato alla storia, si presentò su quel dischetto, a Napoli. Era di sei anni più giovane, 'Cheri' gli gridò "tanto te lo paro", 'Cochi' rispose 'non metterci le mani che te le spezzo'. Fu gol e le memorie antiche narrano che Arnaldo rincorse Lucidio nel campo, dopo il rigore segnato, che mise fine alla magia per il Napoli ed all'incantesimo per i tiratori avversari. Sentimenti IV è stato grande portiere, goleador, pure ala destra. Per il calcio italiano icona, pur senza vincere mai nulla ma portiere azzurro in quella Nazionale del Grande Torino. Era un altro calcio, era pure un'altra Italia. Che perde uno dei suoi simboli antichi, Lucidio Sentimenti detto Cochi. Per tutti, Sentimenti IV.

Fonte : Tuttomercatoweb.com
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