La lettera di un tifoso non vedente della Juve a Marchisio: "Eri il mio idolo, ora non più. Non è giusto scherzare sulla nostra condizione e servirsene come insulto"

04.03.2016
08:30
Redazione

L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport pubblica la lettera di un tifoso juventino non vedente a Claudio Marchisio che si è lasciato andare ad un messaggio poco simpatico durante Inter-Juve chiamando in causa, senza volerlo, anche chi ha problemi gravi alla vista: "Ciao Claudio, mi chiamo Giovanni Guzzo, sono un grande tifoso della Juventus, nonché tuo grande ammiratore col piccolo problema di essere non vedente. Ho avuto la fortuna di incontrarti a Vinovo, riuscendo a farmi fotografare con te. Quando vengo allo Stadium indosso sempre la tua maglia, perché tu rappresenti al meglio la Juventinità. Ho saputo del tweet. Sono sicuro che tu l’abbia postato con tutta la leggerezza di questo mondo, anche perché le cose per la nostra Juve in quel momento non volgevano al meglio e so bene che certi social raccolgono emozioni a caldo, anzi a caldissimo. Ma i tifosi della Juve non vedenti come me (ti assicuro, sono tantissimi), non meritavano quella leggerezza. Sono venuto fino a Berlino per la finale, ho seguito le Olimpiadi invernali di Torino e tanti altri avvenimenti sportivi, sono stato campione italiano di judo non vedenti. Del mio handicap non mi frega niente e riesco a fare comunque quello che mi piace. Ma non è giusto scherzare sulla nostra condizione e servirsene come insulto. E’ offensivo. Nessuno di noi, potendo, avrebbe scelto di non vedere. Per chi non vede dalla nascita, i colori non hanno senso. Non so cosa sia il verde del prato, che tutti dicono sia bellissimo, né il bianco e il nero che sono la nostra bandiera. Chiudi gli occhi un attimo, Claudio. Ecco. Però di calcio ne capisco, quindi quel tweet è anche sbagliato oltre che brutto, perché non vedente non è sinonimo di incompetente. Ti assicuro che se vedessi una partita accanto a uno come me e all’amico che mi racconta ciò che accade in campo, capiresti quanto me ne intendo. Ero sicuro che ti saresti scusato per quel tweet sbagliato. Bene. Ritiro la lunga squalifica che avevo in canna: un anno bandito dal mio zaino da viaggio. Mi limito a un solo turno di sospensione, simbolico: alla prossima partita allo Stadium, vestirò la maglia di Chiellini. Ciao, Claudio. Un abbraccio. Ci vediamo a Vinovo"

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