
La SSC Napoli ospita i bambini del reparto oncologico allo stadio Maradona, bellissima iniziativa! | FOTO
I bambini del reparto di oncologia ed ematologia pediatrica del Vanvitelli allo stadio Maradona per Napoli-Fiorentina, guarda le foto
Bellissima iniziativa della SSC Napoli! In occasione di Napoli-Fiorentina, partita di Serie A disputata domenica scorsa, il club partenopeo in collaborazione con AGOP (Associazione Genitori Oncologia Pediatrica) ha ospitato allo stadio Maradona bambini e ragazzi del reparto di Oncologia ed Ematologia Pediatrica dell'A.O.U. "Luigi Vanvitelli" di Napoli, diretto dal Prof. Perrotta.
Dopo tante partite guardate nel reparto oncologia pediatrica del Vanvitelli, domenica scorsa i bambini, accompagnati da volontari, medici e infermieri, hanno avuto l'opportunità di assistere dal vivo ad una partita del Napoli ed ammirare da vicino i loro idoli, con tanto di bandiere e lo striscione nei Distinti Inferiori: "Anche noi, come voi, con tutta la forza Vinceremo!!!".



Di seguito il messaggio di Angelo, uno degli operatori che domenica ha accompagnato i bambini allo stadio Maradona per Napoli-Fiorentina:
Ieri la SSC Napoli ci ha ospitato con i bambini e i ragazzi dell’oncologia pediatrica allo Stadio Maradona. Dopo aver guardato tantissime partite dal reparto e aver tifato i loro campioni dal letto, finalmente con AGOP Napoli siamo andati dal vivo a tifare. I bambini hanno passato una giornata coi ragazzi più grandi, quelli che ce l’hanno fatta prima di loro: traguardi da prendere come modello nei giorni più duri.
Ogni volta che qualcuno ci lascia, immancabilmente qualcosa si rompe dentro ognuno di noi, grandi e piccolini. La speranza diventa illusione, poi delusione. È per questo che abbiamo fatto accompagnare i più piccoli da quelli che hanno combattuto negli anni scorsi: una specie di fratelli maggiori che hanno dormito in quegli stessi letti e hanno sognato quegli stessi sogni e che ora si sono riappropriati della propria vita.
Mi sorprende sempre vedere con quale spontaneità si prendono cura dei piccoli, li tengono per mano, li fanno ridere, li prendono in braccio o sulle spalle come se fossero cresciuti insieme. E invece riconoscono in loro i bambini con l’infanzia e l’adolescenza in pausa, ad aspettare di venire fuori dal buio. E il dolore si rivela per questi ragazzi una marcia in più, una porta d’accesso per la sensibilità e l’empatia che gli permette di gioire pure solo per una giornata di Sole.
Io tra l’altro sono sicuro che quelli che invece ci hanno lasciato, ieri erano abbracciati con noi in quello stadio a saltare a ogni goal. Perché quando vivevamo insieme in quello strano mondo del reparto, erano così pieni di vita che non avrebbe senso che ora sia svanita nel nulla. E invece continuano ad essere vita, a farsi riconoscere in un sorriso, un abbraccio, un cuore disegnato per terra o un raggio di sole abbagliante in mezzo alle nuvole.
Ieri il Napoli ha realizzato un sogno che è arrivato proprio nel momento giusto, quando c’era bisogno di un po’ di bellezza.
Chi sa se i piccoli si sono accorti che, mentre tifavano i calciatori dagli spalti, con lo striscione in bellavista, tutti noi invece non smettevamo di fare il tifo per loro stessi.
La speranza appartiene alla vita, è la vita stessa che si difende.