La strategia di Benitez: turnover non solo in Coppa per arrivare 'vivi alla spiaggia'
Da sin prisa pero sin pausa a non dobbiamo nuotare per poi morire sulla spiaggia. Filosofia applicata al campo, con scelte che rispettano fedelmente i cardini del pensiero Beniteziano. E così, tra una critica e un appunto, si va avanti a suon di turn over, senza colpo ferire: Solo così possiamo arrivare in fondo a tutte le competizioni. Un dogma, un marchio di fabbrica, con pro e contro. Da una parte si rischiano brutte figure, con “riserve” non all’altezza dei titolari, almeno in alcuni reparti, dall’altra si tiene sulla corda il gruppo, senza creare odiose differenze tra titolarissimi e comparse. Per vincere c’è bisogno dell’aiuto di tutti, senza distinzioni di sorta. E la partita con lo Young Boys, vinta e dominata, ha regalato il proscenio a diversi protagonisti, in primis a Benitez, bravo ad imporsi con le sue idee. A ridosso del tecnico i calciatori, tonici, brillanti e positivi, bravi nel prendersi, senza esitazioni, una bella fetta di qualificazione. Fare bene in Europa per avere qualche opportunità in più in campionato. Porte aperte,come direbbe Sciascia. E loro, quella soglia che segna il margine tra la panchina e il rettangolo verde, vogliono oltrepassarla, per vedere cosa c’è oltre. Per ora restano le buone impressioni, lasciate ad esempio da Mesto, finalmente ritrovato dopo un lungo oblio. Ordinato e puntuale in difesa, propositivo in attacco, un’alternativa “nuova” che tornerà sicuramente utile da qui al prossimo futuro. Qualche metro più in la Henrique, il brasiliano desaparecido che pare aver recuperato la condizione migliore. Giocherà a suo favore la polivalenza oltre all’affidabilità. Lo stesso Britos, che in estate sembrava destinato a salutare, ha saputo rimettersi in carreggiata (ri)conquistando la fiducia di Benitez e della piazza. Le buone prestazioni sono nate sulla corsia sinistra, terreno sconosciuto fino a qualche mese fa. Si è reinventato, con risultati sorprendenti tanto da “rubare” il posto all’algerino Ghoulam. Le buone nuove, giungono anche dalla trequarti offensiva, popolata da talenti. L’ultimo, in ordine di apparizione, è De Guzman che con una tripletta, alternata a tante belle giocate, ha saputo mettersi finalmente in mostra. La gara con gli svizzeri ha trasformato il vaso di pandora in un uovo colmo di sorprese, con Zapata in bella evidenza. Il colombiano si è scoperto uomo assist e nel secondo tempo, con fisico, tecnica e potenza, ha messo in imbarazzo, praticamente da solo, l’intera difesa elvetica che proprio non riusciva a bloccarne le iniziative. Inutile dire di Gargano, da quarta a prima scelta, elemento quasi imprescindibile per Benitez che non intende rinunciare alla verve e alla personalità del centrocampista uruguaiano . Così il Napoli scopre di avere delle alternative valide (non ovunque) ma comunque in grado di giocarsela, per mettere in “difficoltà” il mister. Tutti pronti a remare dalla stessa parte per raggiungere la riva in barca a vela.