Maksimovic pronto a dare tutto per il Napoli, ma quel conflitto è: "Ancora un dolore profondo"

03.09.2016
09:30
Redazione

E alla fine Nikola Maksimovic è un difensore del Napoli, ma quanta attesa, fino all'ultimo giorno per l'allarme bomba che l'ha costretto a restare in aeroporto a Francoforte, ma questa è solo una delle tante linee divisorie che lo hanno accompagnato nella vita, come riportato dall'edizione odierna de Il Mattino: "Se non stai freddo, impazzisci. Quando pensi Vado via o resto?, perdi la testa e perdi tutto. Mi era già successo nella Stella Rossa: volevo bruciare le tappe e mi sono bruciato da solo. Le lezioni di vita servono". La guerra in Serbia? "Ero piccolo, ma ricordo i bombardamenti, le sirene che suonavano e la scuola sempre chiusa. Sono cose che fanno ancora male". E non basta il calcio per uscirne, anche perché il calcio fu complice di quelle guerre, dal calcio passarono molti dei massacratori, da una partita venne la scintilla per cominciare il conflitto. In Serbia tutti dicono che ricorda Nemanja Vidic, ma lui: "Forse ho qualcosa di Nesta, ma mi piace molto Gerrard, anche perché mi piacerebbe giocare davanti alla difesa". Pessimo su il trasferimento dalla Stella Rossa all'Apollon Limassol (squadra cipriota), dove non andrà mai, dicendo di essere stato ceduto contro la sua volontà, accontentandosi di rimanere sei mesi fuori squadra, ma oggi, al servizio del Napoli e con Sarri come timoniere potrà dare una grossa mano.

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