Marino rivela: "Con il Napoli parlai di Bonaventura, la verità su Sartori. Benitez ha fregato De Laurentiis. Ho un retroscena su Spalletti"

04.06.2015
14:00
Redazione

A Radio Crc è intervenuto Pierpaolo Marino, direttore generale dell’Atalanta: "“Ventura lo avevo portato all’Udinese prima e l’ho voluto a Napoli poi per la rifondazione, mentre De Laurentiis era orientato su altri allenatori. Poi, Ventura ebbe dei problemi familiari e decisi di dare una svolta con Reja. Nei cinque anni di Napoli, posso dire che De Laurentiis mi diede piena autonomia per cui con me il presidente si è comportato in un modo fantastico. Poi, mi disse che aveva capito il meccanismo e immagino che anche oggi voglia continuare da solo e credo che nessuno possa sindacare su questa scelta. De Laurentiis è rimasto fregato da Benitez viste come sono andate le cose e per fregatura intendo la fiducia umana che il presidente ha riposto nel tecnico. De Laurentiis era in buona fede per cui l’errore è comprensibile. Forse si è perso troppo tempo a discutere sul corteggiamento e sulla possibilità che Benitez potesse restare, ma non si è mai discusso su come lo spagnolo stesse lavorando e su quanto Benitez potesse valere lo scenario del campionato di serie A. Sia per i risultati ottenuti che per quello che ha espresso nell’arco di due campionati, non ho il timore di dire che Benitez non è un allenatore capace di reggere le premesse per cui è arrivato. Abbiamo visto un Benitez che non ha messo in campo una squadra equilibrata ed è per questo che gli azzurri hanno subito troppi gol per competere ad alti livelli. Il Napoli sembrava una squadra zemaniana. Poi, quello che rimprovero a Benitez è l’involuzione di Hamsik che è stato utilizzato con una coerenza talebana, in una posizione non congeniale. E lo slovacco lo ammiro perché non si è mai lasciato andare in un gesto di stizza, mai una polemica. La verità è che Hamsik doveva essere un valore aggiunto e in questi due anni è stato quasi un peso. Spalletti è un ottimo allenatore, ho sempre creduto nelle sue qualità. Ha capacità di conduzione di gruppo, ha autorevolezza, personalità, sa intervenire pesantemente, ha la personalità giusta per una piazza come Napoli ed ha anche l’esperienza internazionale che si chiede ad un allenatore che dovrà disputare l’Europa League. Questa è una mio opinione, ma dopo aver lavorato tre anni con lui, credo di non sbagliare. Nel 2009/2010 lo contattai per il Napoli perché De Laurentiis aveva qualche perplessità su Donadoni, ma lui non si rese disponibile per motivi contrattuali con la Roma e non perché non volesse venire. Con De Laurentiis parlai di Bonaventura, ma poi fu bocciato dal settore tecnico del Napoli. Sartori invece è legato da un contratto con l’Atalanta e non credo che sarà sciolto facilmente. Penso che non verrà a Napoli”.

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