Morte Ciro, bellissimo messaggio dei tifosi della Juventus: "Che nella nuvola lassù possa tifare Napoli"
Riportimiamo un bellissimo messaggio scritto sul portale juventino, TuttoJuve.com, alla famiglia di Ciro Esposito nel giorno del suo funerale
"Oggi è un giorno triste, e non perché l'Italia è stata eliminata dal Mondiale. Oggi è un giorno triste perché la morte di Ciro Esposito la sconfitta di tutti, l'ennesimo scivolone verso quel baratro dal quale sembra sempre più impossibile risalire. Ciro ha combattuto coraggiosamente, per quasi due mesi, la sua battaglia contro la violenza, la stupidità, l'ignoranza: purtroppo non ce l'ha fatta, ma sta a tutti noi fare in modo che la vita di questo ragazzo, tifoso del Napoli, non sia stata sacrificata inutilmente. Da questa triste ed ingiustificabile vicenda, dall'amarezza, dal dolore che proviamo tutti (o che almeno provano tutti coloro per i quali la parola calcio non fa rima con violenza), dobbiamo ripartire per mettere al bando coloro che usano un pallone come schermo per i loro atti di delinquenza e criminalità. Già, perché chi commette gesti simili non è altro che un delinquente e, come tale, deve essere perseguito e trattato. La giustizia farà il suo corso, ma sta a tutti coloro che amano lo sport più popolare al mondo prendere posizione in modo serio, netto ed inequivocabile, mettendo all'angolo chiunque si macchi di comportamenti violenti ed irrispettosi nei confronti del prossimo. Non abbassiamo lo sguardo e non dimentichiamo quanto è accaduto quasi due mesi fa. Il calcio è lo sport più bello del mondo: è colore, passione, gioia, sofferenza, goliardia, sfottò, ma non scordiamoci mai che è comunque e soltanto un gioco e che alla base di tutto ci deve sempre essere il RISPETTO per gli altri, così come in tutti gli ambiti della vita. Che senso ha rischiare la propria esistenza per un gioco? Non sono sufficienti i già tanti problemi che attanagliano la Società attuale? Vale la pena picchiarsi, accoltellarsi, uccidersi per un pallone? Vite strozzate, famiglie distrutte, sia per chi perde la vita, sia per chi compie tali atti delittuosi. E per cosa poi? L'aspetto più bello del calcio è quello di poter sfottere gli amici, al bar, il giorno dopo: battute, sarcasmo, punti di vista diversi; ognuno vede le cose a modo suo ma, alla fine, con una bella birra in compagnia, tutto dovrebbe risolversi e finire lì. Proviamo a fare uno sforzo, tutti insieme, senza addurre scuse o aspettare che sia sempre l'altro a fare il primo passo. Da juventino, ma soprattutto da essere umano, mi auguro che Ciro sia volato davvero in un mondo migliore, e che, assiso su una nuvola, possa vedere giocare il suo Napoli, e gridare “Forza Napoli”; mi auguro che possa finalmente esultare con la sua sciarpa azzurra al collo per le prodezze dei suoi beniamini e poi sorridere, pensando ai suoi amici di sempre, alla sua ragazza, alla sua famiglia. Le differenze devono essere uno stimolo, non una barriera: facciamo in modo che non ci siano più altri “Ciro” a lottare tra la terra e il cielo, appesi ai fili dell'arcobaleno; facciamo in modo che si possa parlare solo di calcio, non di calci, pugni, coltelli, pistole. Ognuno di noi cerchi di fare la prima mossa (a partire dal sottoscritto ovviamente) per andare incontro al prossimo: non stiamo sempre ad aspettare che siano gli altri a fare un passo verso di noi. Intrecciamo tutte le sciarpe, tutte le maglie, tutte le bandiere, di qualunque colore esse siano e qualunque fede esse rappresentino; poi, alziamo gli occhi al cielo e, finalmente, potremo vedere il volto di Ciro sorridere. R.I.P.