
Napoli, il bilancio: è il primo anno che De Laurentiis può chiudere in rosso! Ma i ricavi degli anni passati...
A fronte dell’aumento del costo del personale tesserato (passato da 65 a 70 milioni al netto dei premi), senza i ricavi derivanti dalla partecipazione alla Champions League (da questo punto di vista l’eliminazione nel play-off contro l’Atletic Bilbao è stata un guaio) e senza maxi-plusvalenze come quelle realizzate con Cavani nel 2013/14 e Ezequiel Lavezzi nel 2012/13, il conto economico del Napoli potrebbe cominciare ad appesantirsi.
Da questo punto di vista De Laurentiis e i suoi collaboratori ne sono consapevoli, come testimonia il paragrafo sulla “Prevedibile evoluzione della gestione per l’esercizio in corso” che chiude il bilancio del club partenopeo. Tenuto conto che talune delle variabili economiche connesse alla determinazione del risultato atteso per l’esercizio in corso sono, per definizione, difficilmente stimabili (effetti derivanti dal calciomercato, andamento dei risultati sportivi, ecc.) e stante il livello degli investimenti in essere non può, cautelativamente, escludersi che l’andamento economico a fine periodo possa divergere dal trend consolidato da numerosi esercizi. Va in ogni caso sottolineato che la struttura patrimoniale della società è assolutamente congrua e commisurata per sostenere ed assorbire tale eventualità.
Una frase che, tradotta in un linguaggio comprensibile a tutti, non significa altro che: “è possibile che quest’anno il Napoli possa per la prima volta chiudere il bilancio in rosso. Ma anche se fosse, non sarebbe un dramma, visto che la perdita sarebbe assorbita dalle riserve accumulate negli anni e non sarebbe necessario alcuna iniezione di nuovo capitale”.