Operaia alla nascita, casual perchè alla moda: oggi debutta la "Perfect Denim" al San Paolo

14.09.2014
11:40
Redazione

Operaia alla nascita. Casual perché alla moda. Però pure nobile, con quel colletto principe di Galles che è charmante. Napoli style. Il jeans... è una maglietta. Stavolta. Innovativa, “che si porta”, stravagante eppure sobria. Nuova tendente al classico. Tessuto Denim. Original. Per l’uomo a cui non devi chiedere mai per chi è che fa il tifo. Il bleu la tonalità di una passione che non ha altri colori. “O in jeans o in bianco...” diceva uno spot di tutt’altro prodotto. E la risposta è ancora, è sempre e sola la stessa: in jeans. Ci va pure il Napoli oggi e l’indossa che è un piacere. Elegante e chiccosa. Ma pure comoda. Funzionale. Hamsik e gli altri ci mettono le scarpette bullonate sotto. Linea “Athletic” ricercata, taglio sagomato e qualche carineria ai bordi. Con lo stilista che s’è fatto tifoso e ci ha aggiunto l’azzurro. Insigne, De Guzman e David Lopez i modelli a Castelvolturno, oggi la sfilata al San Paolo, il “jeans-carpet” d’occasione, la passerella coi trentamila un po’ tifosi e un po’ anche clienti. L’ultima collezione è già moda. Scaffali pieni e richieste da chi col jeans ci va in officina e adesso anche allo stadio. Fuorigrotta diventa la fabbrica dei sogni, la bottega dove costruire lo scudetto, quell’artigianato di speranze made in Naples da esportare con uno stile personalizzato. Tre maglie come per tutti i club, differente la filosofia. Tradizione e rivoluzione. Perché è quello di cui si tratta: l’azzurro d’ordinanza, il bianco storico e il jeans seconda maglia di chi vuole arrivare primo. L’impronta di Luigi De Laurentiis, la creatività manageriale di Alessandro Formisano, l’affidabilità di Macron, un laboratorio di idee per un modello di grande impatto visivo e alte qualità tecniche. Napoli-Chievo l’esordio immediato. Dalla presentazione al campo. E poi subito negli store ufficiali per l’acquisto. La camouflage di un anno fa, articolo da collezionisti. Amata e odiata. Però venduta. Issata a bandiera nella prima notte di Champions con quel gol di Higuain al Dortmund. Un colpaccio per il marketing. Un’intuizione stimolo per la ricerca e l’ultima realizzazione. La risposta a una domanda di mercato che c’è. Ed è forte. “Repetita iuvant” allora. Per le casse, l’immagine e il brand. La mimetica calcisticamente trasgressiva; quella jeans straordinariamente ordinaria. Per tutto il giorno. Ventiquattro ore tout court col Napoli e ancor più oggi contro quel Chievo vestito di giallo, il colore rivale che stavolta è però di tutti: tocco ovunque per quel richiamo simbolico ai due Marò italiani in attesa di processo, ricordati in (quasi) tutti gli stadi e sulle maglie della serie A. Storia amaria, dura e tosta come un jeans nuovo e ancora da mettere. Ma che con un’esultanza può prendere forma addosso. Così ogni tifoso potrà sentirla sua...

Fonte : Corrieredellosport
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