
Pelillo... nell'uovo - La novità tattica che cambia il Napoli
L'analisi di Napoli Sampdoria
Finalmente una vittoria in casa, non accadeva da diverse settimane. Il Napoli regola la Samp di Quagliarella, soffrendo molto meno rispetto a quanto possa consigliare il risultato. Sarebbe stato meglio chiuderla perché senza dubbio al Napoli è mancato solo il raddoppio. Tuttavia, una nota tattica ha cambiato probabilmente i giochi per gli azzurri.
L'analisi di Napoli-Sampdoria
Si tratta della scelta di schierare due punte. Contro una squadra propensa a portare a casa il pareggio la scelta è stata azzeccata. Dopo tanto tempo si è vista al Maradona una squadra costretta a chiudersi. Empoli e Spezia, nonostante non siano delle corazzate, non hanno avuto questo difficoltà al cospetto del Napoli dall'attacco leggero. Affiancare Petagna a Mertens è stata una scelta determinante perché al calcio si gioca con due attaccanti o almeno uno purché ci sia sempre il centravanti di ruolo. Mertens unico attaccante può essere la soluzione utile contro squadre propense ad attaccare e a lasciare spazi alle ripartenze. L'ex Spal è stato decisivo nella ripresa quando la Samp osava per cercare il pareggio mentre il Napoli calava e non aveva tanti cambi disponibili. Petagna ha tenuto palla, ha cercato di tenere bassa la Samp svariando su tutto il fronte aiutando il Napoli a respingere le velleità dei blucerchiati. La soluzione della doppia punta va tenuta in considerazione anche con il ritorno di Osimhen in base alle caratteristiche dell'avversario e al tipo di partita che si vuole condurre. La partita ha mostrato qualche conferma piacevole come Lobotka, che ricorda sempre più Jorginho, e Juan Jesus, rinfrancato dalle ottime prestazioni di San Siro e Torino. Cresce a sprazzi anche Elmas, molto meglio a sinistra quando ha sostituito l'infortunato Insigne. Il capitano esce tra più applausi che polemiche per l'addio annunciato di giugno. Toronto lo aspetta con una vagonata di milioni e nessun rimpianto. Ci sta il rifiuto di un contratto al ribasso e ci stanno anche le valutazioni economiche del Napoli che non sa se riuscirà a restare ai vertici del calcio italiano con il metodo di gestione fin qui adottato. Il calcio continua a cambiare in peggio per chi deve gestire i club. Ora molti rappresentanti dei calciatori spingono questi a liberarsi a parametro zero e questo lascia poco margine alla maggioranza delle società che vive basandosi sulle rivendite dei calciatori acquistati in anticipo rispetto agli altri. L'andamento strettamente legato al business del calcio sta facendo allontanare inevitabilmente gli appassionati. Gli stadi erano già semivuoti prima della pandemia che ha, probabilmente, soltanto accelerato un processo che porterà il mondo del calcio ad evere sempre meno risorse. In merito se ne sono sentite e se ne sentono tante, dai videogiochi alla pirateria quali cause del calo di danari dalle tasche delle persone al pallone ma la verità è che la gente si sta stufando lentamente e progressivamente. In questo contesto il Napoli guarda al monte ingaggi e frena, anche perché nello specifico caso italiano, la concorrenza alla torta della Champions è aumentata... Vedremo...
