Pelillo... nell'uovo - Napoli tra storie e clausole "delusorie"

25.07.2016
16:30
Redazione

I saggi dicono che bisogna conoscere la storia per capire meglio e, magari anzitempo, il presente. Il Napoli è tornato ai tempi in cui Ferlaino cedeva Altafini e Zoff all'avvocato, smontando il bel giocattolo costruito dal predecessore Roberto Fiore. L'attaccante diventò "core 'ngrato" perché, ironia della sorte, decise la sfida scudetto con una zampata allo scadere. In realtà anche Zoff fu decisivo con una grande parata. Il Napoli diede Zoff e Altafini alla Juventus e perse la sfida scudetto al Comunale con due prodezze di questi ultimi. Ferlaino poi si è rifatto il decennio successivo, quando "fecero" scattare in lui la voglia di vincere. I tifosi del Napoli devono augurarsi che accada anche al produttore, ad oggi sempre più amministratore che imprenditore. È riduttivo puntare il dito solo sul giocatore che poteva e doveva certamente scegliere altri lidi per vincere, soprattutto dopo l'ultima discussa annata. Quando si decide di inserire una clausola rescissoria si sta già programmando la cessione. È il modo migliore per scaricare le colpe esclusive sul calciatore in caso di eventuale trasferimento. La Juventus, ad esempio, non inserisce clausole, e pensare che a Torino siano stupidi, è un'eresia enorme. A Napoli sembra che si giochi a nascondino con la gente. I fatti dimostrano che il club non ha la forza e la voglia di competere con la Juventus. Il mercato di gennaio, con gli azzurri primi e protagonisti, ha chiaramente lanciato un messaggio. I soldi spesi per Grassi andavano, in quel momento, investiti con elementi pronti per poter cogliere l'incredibile opportunità che stava capitando. Non si è pensato, inoltre, ad un portiere esperto in caso di un malaugurato infortunio a Reina, che è giunto inesorabile. Si parla di operazioni possibili che non avrebbero rovinato il bilancio ma concesso qualche possibilità maggiore. Del resto, pochi giorni fa, alla domanda sullo scudetto, la risposta è stata chiara e nei modi anche sgradevole. Lo scudetto del Napoli si chiama sopravvivenza e ci saranno altri Altafini, Zoff e Higuain fino a quando la società non uscirà dall'amministrazione controllata a favore del rischio d'impresa proiettato alla vittoria dei trofei. È tempo che gli ultimi tifosi creduloni si sveglino e accettino la realtà, evitando di idrolatare uomini che fanno semplicemente il proprio lavoro senza sentimentalismi. 

Fonte : di Antonello Perillo
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