Pelillo...nell'uovo - Napoli, il solito vecchio problema...

04.05.2021
17:20
Redazione

Il Napoli pareggia col Cagliari, l'analisi

Napoli Calcio - Non è la prima volta che il Napoli si ritrova appagato dei risultati ottenuti e soffre un lieve rilassamento, quanto basta per buttare una gara che era alla portata. Qui, poi, sorge la classica diatriba tra i difensori e critici. Nel primo caso, si tende a normalizzare il calo data la grande rincorsa iniziata dodici gare fa. Il Napoli per due mesi ha girato a mille recuperando molti punti alle concorrenti. Una volta rientrato nelle prime quattro, è arrivato il calo mentale che si è tradotto in errori ai sedici metri e occasioni sprecate per chiudere la gara. E su questo punto battono i critici. Nel momento topico bisogna tenere duro e resistere, senza concedere troppo e finire in reazioni adolescenziali. Il Napoli sembra un eterno giovanotto vivace e brillante ma che non cresce, non matura mai. Si questo ultimo punto andrebbe, poi, valutato quanto abbia inciso anche il lavoro mentale del tecnico. Il Napoli, però, da anni tiene nascosti gli allenamenti e nessuno degli addetti ai lavori può dire come è stata gestita la settimana successiva al raggiungimento temporaneo della posizione utile per la Champions. Sono supposizioni che vanno ad alimentarsi quando si nasconde il fatto, la notizia. Rimane, tuttavia, il risultato buttato via e un Napoli che dal tecnico al campo, non ha saputo annusare, usando un verbo caro al mister, il pericolo. Non sono bastate le parate di Meret e una palpabile leggerezza generale per temere il pareggio. Il Napoli ha continuato a pensare al raddoppio, anche nel finale, quando un difensore in più o un possente Petagna, bravo a tenere palla e prendere falli, avrebbe forse aiutato a contenere l'assalto del Cagliari. E così, mentre Semplici aggiungeva centimetri in avanti allo spigoloso Pavoletti, il Napoli conservava lo stess assetto tattico, senza chiedersi cosa volesse fare questo Cagliari che aveva un solo gol da recuperare. Poi, come spesso capita nella storia del Napoli, ci si mette anche l'arbitro ad annullare un raddoppio regolare che avrebbe cambiato tutto. Il gioco degli scontri diretti e le classifiche varie offrono, però, al Napoli l'occasione per farcela. Bisogna vincerle tutte. Quattro gare alla fine, quattro vittorie è sarà Champions. Resta soltanto da capire se domenica è arrivato un calo mentale di una giornata oppure la brillantezza stia per sfumare dopo due mesi a tutta birra. In tal caso, l'allenatore dovrà metterci molto del suo e leggere bene le gare senza basarsi sulla carta e i nomi della rosa. I finali dei campionati vanno spesso oltre i nomi in campo, lo racconta la storia del calcio... Vedremo...

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