"Platini, sogni d'oro": dallo sfogo furibondo può prender vita una scena indimenticabile

08.05.2015
13:00
Redazione

di Claudio Russo – twitter:@claudioruss

Furibondo, furioso, irato, come un mese fa dopo Napoli-Lazio di Coppa Italia. La scena in sala stampa è imperdibile, è roba da tramandare ai posteri: il presidente De Laurentiis fa capolino dalla porta che dà sulla sala. La prima volta è quasi deluso dal fatto che ci siano pochi giornalisti, e allora torna dietro la porta. La seconda 'prova' arriva pochi minuti dopo, ed il numero uno del Napoli chiede perchè non ci siano i giornalisti della carta stampata. Ed Aurelio torna dentro, con la rabbia per la svista di Haglund che monta sempre più. Poi, alle 23.16, finalmente inizia a parlare, a sciorinare parole nei confronti della sestina arbitrale e nei confronti di Michel Platini.

Accecato forse dalla rabbia per un risultato deludente visto quanto fatto in campo, con un Napoli che ha dominato sin dal primo minuto e ha bombardato la porta del Dnipro difesa al meglio da un Boyko in versione Neuer ogniqualvolta Higuain gli si parava davanti, De Laurentiis è andato a ruota libera: "Vogliono dare importanza a un torneo che non vale niente. Noi lo percorriamo perchè è una possibilità per andare in Champions". Primo errore, l'Europa League non sarà la Champions ed ha una formula rivedibile, ma non è un torneo che non vale niente. Chi la vince va in Champions, guadagna una ventina di milioni in totale e ha la possibilità (probabilmente certezza) di andare ai gironi della massima competizione europea. Con tutti gli introiti che ne conseguono. Non vale niente? Non crediamo.

"Ditecelo che noi ci facciamo da parte, non ci va di essere presi in giro. Platini se vuole governare è il benvenuto, ma non può far venire fuori questi dubbi, non si poteva organizzare meglio l'arbitraggio? Chi è Moen, lo conoscete? E' importante? E' collaudato?". Il dubbio messo in chiaro da De Laurentiis sull'arbitro è palesemente dettato dalla delusione. Non perchè Moen sia uno dei migliori arbitri europei, ma è uno della nuova nidiata di fischietti continentali: Moen è lo stesso che, a 33 anni, arbitrò Villarreal-Napoli 0-2. Selezionato per i Mondiali in Brasile, è quello che ha diretto lo spareggio mondiale tra Giordania ed Uruguay. Non è l'ultimo arrivato, e comunque la svista rimane dell'assistente Haglund.

Si potrebbe capovolgere il ragionamento: a Wolfsburg sul gol di Higuain c'è un più che sospetto stop di braccio. A prescindere dal risultato finale che lasciò pochissimi dubbi, era collaudato l'arbitro spagnolo Lahoz?

Il pezzo forte, comunque, De Laurentiis se lo tiene per ultimo. Da uomo di spettacolo e di cinema qual è, il gran finale arriva tra le 23.18 e le 23.21. Le tastiere che battono frenetiche le dichiarazioni al vetriolo del presidente del Napoli, le telecamere che inquadrano un De Laurentiis poggiato al banco delle conferenze, le connessioni internet messe a dura prova dai flussi audio e video che iniziano a riverarsi. Ed è lì che arriva il momento clou: "Ai miei ragazzi non posso criticare nulla, hanno dato il massimo, ma se il Dnipro ha l'arbitro dalla propria...vuol dire che il Napoli dà fastidio e che l'Europa League, dopo la Champions League, andrà ancora in Spagna per il Siviglia. Caro Platini, fai una preghiera per migliorare. Magari non ci fa bene alla tasca uscire dalla coppa, ti dico ciao Platini, sogni d'oro".

Sogni d'oro, stop. Finito tutto. La grande uscita di scena, De Laurentiis che si gira e va via lasciando basiti i colleghi ucraini che non capivano nulla. De Laurentiis che si gira e va via lasciandosi alle spalle un vespaio di polemiche francamente evitabili.

La differenza di valori, in campo, si è vista palesemente: il Dnipro ha pensato prima di tutto a non prenderle, approfittando di pochi passaggi a vuoto da parte del Napoli. Approfittando di una performance unica da parte di Boyko, e di una svista arbitrale pesante (ma sempre svista rimane, dovessimo pensare alla malafede potremmo anche smettere di seguire il calcio no?) che ha permesso a Seleznyov di pareggiare. Restano la delusione dei tifosi del Napoli, che hanno finalmente riempito il San Paolo e regalato spettacolo con le coreografie apparse nelle curve. Resta il rammarico di tante occasioni non sfruttate in attacco. Restano 90 minuti più eventuali supplementari, sognando Varsavia.

A questo punto il sospetto è lecito: assistere alla premiazione di un Napoli vincitore, con Platini che premia De Laurentiis, costituirebbe una scena indimenticabile da scolpire nella storia. Chissà, per dirla alla maniera del presidente del Napoli, che penserà Platini nel buio della sua cameretta a Nyon...per il momento, comunque, di accertato c'è solo uno sfogo, quello di De Laurentiis, che travalica le linee del campo di gioco e sconfinano nella 'politica' del calcio. Uno sfogo che si può capire e condividere in parte, senza esagerare sconfinando in passaggi superflui come l'Europa che non vorrebbe il Napoli vincitore.

Si dispensano consigli all'UEFA, ma poi si scivola sui dettagli come la mancata presenza di una figura storica o di riferimento ai sorteggi delle semifinali, quantomeno un dirigente per rappresentare la SSC Napoli e non ritrovarsi, al momento del sorteggio, senza qualcuno che potesse dire la sua sugli accoppiamenti di Europa League (il Napoli era comunque presente con Matteo Tagliacarne, responsabile della logistica).

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