"Prendiamo questo ragazzo, diventerà il n1 al mondo". Montuori ricorda Di Marzio e come pescò Maradona

22.01.2022
22:00
Redazione

Il ricordo di Gianni Di Marzio

Napoli Calcio - Anche Gennaro Montuori ha voluto salutare Gianni Di Marzio, ex allenatore del Napoli scomparso quest'oggi, con un lungo messaggio personale. Ecco quanto scritto via Facebook: 

Come il mondo può diventare cosi piccolo. Il 22 gennaio del 2022 all'età di 82 anni ci ha lasciato Gianni Di Marzio un pezzo di storia del nostro Napoli. Era definito Lo Scugnizzo di Mergellina, qualche giorno prima di andare nella casa del signore ad abbracciare Re Diego (suo grande amico) ci eravamo sentiti qualche giorno prima con un video messaggio. Guarda la vita come ti porta ad un incontro già tutto programmato: veniamo invitati da familiari della famiglia Nappi di Pescara al ristorante 9 Gradi di Somma Vesuviana, ci incontriamo con il titolare Pasquale, guarda caso figlio di Peppino amico storico di Di Marzio, all'improvviso iniziamo a parlare del incontro storico del mister in Argentina per la prima volta con Maradona, da dove tutto ebbe inizio, azione si parte...

Mister Di Marzio dice alla società sportiva calcio Napoli 'prendiamo questo ragazzo diventerà il calciatore più forte del mondo', aveva da poco firmato il contratto come allenatore del Napoli, precedentemente era stato anche allenatore delle giovanili degli azzurri, era cresciuto nella gloriosa flegrea, l'unico tecnico della storia dei napoletani ad aver allenato per un campionato intero all'ombra del Vesuvio. Correva l'anno 1977 era il primo anno con gli azzurri come tecnico, centra l'obiettivo facendo entrare il Napoli in Coppa Uefa, entro subito nel cuore della nostra tifoseria, si presentò con alcuni biglietti da visita straordinari, il primo ci fece depositare i tamburi giù allo stadio San Paolo, parlandone con il mitico Attila Sallustro, suscettibile nei confronti degli Ultras, facilitando il compito del nostro gruppo per quella grande sfacchinata domenicale. Mi diede l'onore di farmi provare con il Napoli al San Paolo, facendomi sognare, fu un emozione indescrivibile giocare la partitina con tutti gli azzurri nella gara del giovedi.

Mi disse che era andata bene e che ero bravino e che potevo iniziare ad allenarmi con la Primavera, avevo appena 18 anni. Ma la mia scelta cadde sugli spalti della curva b, da buon napoletano subito ci fu un grande feeling con la tifoseria. Venne alla prima sede storica degli Ultra ai quartieri spagnoli e poi alla prima sede nel mio quartiere al rione Sanità, ad inaugurare quella dei commandos. Fu l'anello di congiunzione per la storica sigla del Commando Ultrà Curva b, in quel occasione si dimostrò un grande uomo di comunicazione, la sua carriera ebbe inizio ad alti livelli in Calabria, a Catanzaro dove porto' i calabresi in Serie A vincendo un campionato, dove divenne anche seminatore d'oro. 

Dopo un buon campionato con i giallo rossi fu ingaggiato dal Napoli per allenare gli azzurri, il campionato del 1977 con Capitan Antonio Juliano, e in attacco i 2 bomber nazionali Peppe Savoldi, Luciano Chiarugi, ed un nucleo di giovanotti, per problemi di bilanci, il suo progetto con la sua guida diventò la linea verde, come al solito il napoletano che si doveva accontentare,furono presi giovani di prospettive, fece esplodere Antonio Capone, centro il difficilissimo obiettivo zona Uefa, non facile da raggiungere, durante il campionato si tolse la soddisfazione di vincere a San Siro contro il Milan, che poi si laureò campione d'Italia, l'anno successivo alla seconda giornata dopo una sconfitta a Firenze dove il Napoli addirittura era in vantaggio con un gol di Savoldi, fu esonerato ingiustamente e stranamente, a causa di questo esonero mister Di Marzio rimase per moltissimi anni lontano dalla nostra città, dopo una ventina di anni dal suo addio un giorno lo chiamai e mi incontrai con lui, lo accompagnai a Pianura dove c'erano i suoi familiari, gli dissi 'Mister lei sta rifiutando una città per aver litigato con 2 persone'. 

Ci sono centinaia di migliaia di persone che vi vogliono bene che non si sono dimenticati di voi, lo invitai nella mia trasmissione facendogli un bel filmato, lui ne rimase affascinato, poi l'accoglienza fece il resto, ed è così che iniziò la nuova storia del nostro Mister, nella sua città, diede lezioni come opinionista e soprattutto con le sue doti umane, finalmente ero felicissimo anch'io. Ormai Napoli gli era entrata nel cuore di nuovo, come giusto che doveva essere per un napoletano doc, nel 2006 in occasione del Pallone d'Oro degli 80 anni della storia degli azzurri, che poi realmente erano i 100 anni, perché la vera storia del Napoli nasce il 1906, Gianni sì abbracciò con Ferlaino e Antonio Juliano, finalmente pace fu, in quella occasione si abbracciarono anche i 2 grandi presidenti Roberto fiore e Corrado Ferlaino, in quella giornata storica come una magia tutto Si trasformò in una grande festa di un grande Club, qualche anno fa mi presentò un professore di Padova, una telefonata che salvò la vita del mio primo fratello Ciro. Ciao mister ti porterò sempre nel mio cuore fino al mio ultimo respiro.
 

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