Prima la sua squadra lo dimentica a Napoli, poi la dichiarazione d'amore: se fosse lui il dopo Callejon?

02.05.2015
18:30
Pasquale Cacciola

di Pasquale Cacciola - twitter: @PE_Bahia

Galeotta fu l'intervista e chi la realizzò. Perché ha riacceso una suggestione mai svanita, un desiderio inappagato. Dall'Europa League all'inferno: Ivan Perisic e il Napoli potrebbero ritrovarsi nel girone dei lussuriosi. Perché alle spalle del Wolfsburg flirtano e si corteggiano, nonostante un matrimonio in atto. Pronti eventualmente ad accogliersi e godersi. Prima l'interessamento del club partenopeo lo scorso gennaio, poi le varie aperture tramite il procuratore fino a quelle dichiarazioni recenti ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli che sanno quasi di dichiarazione d'amore: "Ho un feeling speciale con la città di Napoli, sono originario di Spalato e le due città sono davvero molto simili sotto diversi punti di vista. C'è lo stesso clima, lo stesso tempo e la gente è calorosa e innamorata della propria squadra del cuore. A Napoli si respira una grande atmosfera, la città è grandiosa, così come la SSC Napoli è un grande club. Ho ancora due anni di contratto e ad oggi sono felice in Germania, ma in futuro vedremo cosa potrà succedere. Non si sa mai cosa può riservare il domani, mai dire mai per un mio trasferimento al Napoli. Vedremo, tutto è possibile".

E adesso il nome dell'esterno tedesco torna prepotentemente di moda. Perché in realtà lo scouting partenopeo non l'ha mai perso di vista. Del resto poteva essere lui il sostituto di quel Lorenzo Insigne fermo ai box piuttosto che Manolo Gabbiadini. Poi la forte volontà del Wolfsburg di non privarsi uno dei suoi gioielli a campionato in corso e la regola della FIGC sull'obbligo degli italiani in rosa cambiarono i piani della società. Ma chissà che in estate non possa andare diversamente questa volta, magari diventando l'erede di quel José Maria Callejon su cui si vocifera di una forte voglia di trasferimento dirottando poi Dries Mertens sulla destra. Si è già presentato al San Paolo con una piena promozione, poi ha rischiato di rimanere all'ombra del Vesuvio in quel giovedì internazionale: il pullman della sua squadra partì, lui era appoggiato al muro distratto col telefono senza rendersi conto di nulla. Poi un urlo e una breve corsa, per una scena esilarante. E chissà che in fondo non sia stato un segno premonitore. Intanto i rumors impazzano, con i colleghi di Sky che l'hanno addirittura definito "Il sogno proibito del Napoli".

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