PRIMAVERA - Sudore, aggressività e gol da calcio d'angolo: la storia di Raffaele Russo dal Real Vitulazio al Napoli

24.10.2016
22:00
Marco Galiero

Da quando è partito Luigi Luise, il vecchio numero 7 del Napoli Primavera, su quella fascia sinistra c'è un altro ragazzino: si chiama Raffaele Russo. Classe '99, originario di Vitulazio, un paesino vicino Caserta. Da quando è entrato in campo alla prima giornata, fino all'ultima contro il Vicenza, Raffaele non s'è mai fermato. Corre, corre ma non solo: nelle ultime partite è riuscito anche ad andare a segno. Tre gol in tutto fino ad ora, ma uno di questi ha un sapore particolare: contro il Besiktas a Frattamaggiore, Russo ha segnato da calcio d'angolo. Un tiro spiovente, con un fortissimo effetto partito dall'interno del piede destro. Insomma, uno di quei piccoli capolavori che poi si mettono nella bacheca personale e si custodiscono per anni. 

Non è di quelli che te la fa passare liscia, Raffaele. In campo è aggressivo e stando a quanto si può vedere dagli spalti, guai a togliergli la palla. Se la lascia scappare difficilmente, e se la perde poi va a recuperarla. E in un modo o nell'altro stoppa l'azione dell'avversario. Un po' anche guerriero, perchè non si tira mai indietro: nel match contro il Latina, ad esempio, addirittura gli strapparono la maglietta. Ma la sua è solo foga agonistica, perchè non lo vediamo mai protagonista quando si tratta di proteste o scaramucce tra avversari.  

A tenerlo calmo fuori dal campo, poi, ci pensa la fidanzata. Avete presente quelle ragazze che ti fanno mettere la testa a posto? Proprio lei. Raffaele adesso è in convitto col Napoli e il tempo per stare insieme è sempre troppo poco. Ma a Titti va bene così. Frequenta l'istituto alberghiero, Raffaele. Non è una cima, ma è volenteroso. Quando ce n'è bisogno va anche al ristorante di famiglia per dare una mano a servire ai tavoli. In campo come nel lavoro, non si tira mai indietro. 

E poi c'è il nonno. Quello che l'ha accompagnato per anni agli allenamenti perchè papà era sempre a lavoro. Quello che a un certo punto non l'ha accompagnato più perchè i riflessi non sono più quelli di una volta e guidare diventa pericoloso. Tuttavia, il nonno era lì a guardarlo quando si allenava con l'Asd Real Vitulazio, la squadra del paese. Era lì quando poi passò al Capua, era lì anche quando passò al Boys Caserta col mister Ciccarelli ed è lì sugli spalti anche adesso che gioca col Napoli Primavera. Ma c'è un tasto dolente (si fa per dire): in famiglia, a tavola, quando si è tutti riuniti, si parla un po' di tutto. Ma non di calcio. Il motivo? Raffaele e il nonno non vanno molto d'accordo su questo argomento. Raffaele Russo senior è un 'vecchio stampo'. Appartiene a quella generazione che giocava a calcio col pallone di stoffa, tra i campi di grano appena arati. Quella generazione che tornava a casa con le gambe rotte a sangue e che il giorno dopo sarebbe andata di nuovo a giocare a calcio, per divertirsi ancora. 

Adesso, a 17 anni, Russo è seguito da Peppe Volpicina che gli fa da procuratore. Ultimamente, Saurini lo sta provando anche da 'falso nueve', esclusivamente nei minuti finali della partita quando c'è bisogno di far rifiatare Antonio Negro. Raffaele farà strada, ha i numeri e sicuramente saprà dimostrarlo: prima a se stesso, poi al nonno, e poi a qualche allenatore che gli aprirà la strada. E chissà, magari proprio a Sarri...


 

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