Primavera, una pausa di riflessione per la squadra di Saurini

04.10.2016
12:00
Marco Galiero

Niente partita, niente impegni. Sabato non scenderà in campo la Primavera di Saurini: lo 'stop Nazionale' vale anche per i più piccoli. La squadra ha bisogno di 'meditare', di stringersi, riflettere. Esistono quei momenti nel cammino di ogni uomo in cui c'è bisogno di fermarsi, voltarsi indietro e scrutare la strada percorsa per ritrovarsi. Perchè a volte si cammina, si corre, senza sapere realmente in che direzione. Gli azzurrini erano partiti bene, con due vittorie esaltanti alle prime due di campionato. Poi il 4-0 in trasferta con l'Avellino in Tim Cup. Poi? Il vuoto. La sconfitta in casa con la Samp, poi quella col Benfica in Youth League. E per finire quella col Brescia, proprio domenica scorsa. 

Identificare il problema - E' sempre troppo semplice giudicare le scelte tattiche e mettere in discussione il mister. Troppo semplice per chi è sugli spalti e ancor più per i 'leoni da tastiera' che commentano negativamente qualsiasi cosa sui social network. Cominciamo da Schaeper: quest'anno ha sostituito Gionta che ha lasciato Napoli e non ha mai dato segnali preoccupanti. Si è sempre fatto trovare pronto. Reattivo, attento. Il problema non è lui. Allora la difesa? In effetti, qualche sbandamento è stato registrato. Proprio in quel reparto ci sono tanti elementi validi, a cominciare da capitan Granata. Tante individualità che però sembrano non amalgamarsi. Tanti singoli che emergono grazie ai loro interventi e che, però, non riescono a trovare equilibrio, compattezza. Passiamo al centrocampo: è da lì che mister Saurini vuole che partano le idee. E' da lì, quindi, che dovrebbero partire i lanci lunghi, gli assist verso gli attaccanti. Eppure, ultimamente, qualcosa non è andata nel verso giusto. Sicuramente, una nota positiva del centrocampo è De Simone, che nella gara col Benfica ha saputo mettersi in mostra segnando una splendida doppietta. Tanto entusiasmo, che poi però è scemato nella trasferta a Brescia, in cui il mister ha scelto di premiarlo schierandolo titolare dal 1'. Gli esterni funzionano, su questo non c'è dubbio. Per citarne una, così: a Brescia, Russo (esterno sinistro) è subentrato nel secondo tempo e ha fatto gol. Liguori (esterno destro) sta percorrendo a velocità elevatissime quella fascia in ogni partita. Roba da autovelox, da multa. Talvolta, proprio Liguori riesce ad essere l'unica spina nel fianco dell'avversario. Passiamo all'attacco: Negro è a corto di gol. Quante colpe gli si possono dare? Non molte. Il dato allarmante è piuttosto che nella sua zona di campo arrivano pochi palloni. Pochissimi. E s'è così lui non può fare più di tanto. E' un rapace d'area, bisogna servirgli qualche assist in più. Che gli esterni provino a tirare in porta accentrandosi, ogni tanto, ci sta: ma il gol è cosa di Negro, bisogna lasciare a lui il compito e metterlo in condizione di farne tanti, come nella scorsa stagione e magari anche di più. 

Ancora qualche giorno per la pausa di riflessione. Ancora pochi momenti per ritrovarsi, poi gli azzurrini dovranno scendere in campo per il match di Tim Cup contro la Lazio (già battuta in trasferta 2-3, ma che non va affatto sottovalutata). Che questa sia una pausa di riflessione. Che sia utile. 

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