
Repubblica - Duvàn il bomber di scorta segna un gol ogni 57 minuti: perchè non provarlo più spesso con Higuain?
LO STADIO Marassi e la Sampdoria sono talismani che Duvan Zapata ha sfruttato al momento giusto per cancellare un periodo negativo. Dopo la zampata dello scorso campionato, il colombiano ha concesso il bis a Genova realizzando una rete fondamentale. Zapata si è ripreso le luci della ribalta, merce rara per uno che di mestiere guarda le spalle ad Higuain e quindi deve accontentarsi delle briciole, in termini di minuti giocati. Appena 114 spalmati in 5 partite. Settanta col Palermo conditi da una prodezza personale (più un errore e un rigore negato), poi pochi spiccioli per l’attaccante che ha un bottino dignitoso considerando che è relegato quasi sempre in panchina. Due gol all’attivo in campionato. La media è facile da calcolare: segna una volta ogni 57’, risultato apprezzabile. Duvan Zapata è un centravanti vecchio stampo: fa a sportellate e bada al sodo. Per Benitez è quasi sempre l’ultimo cambio: entra quando la situazione è compromessa e l’estetica lascia inevitabilmente il posto alla concretezza. A Praga ha sfiorato il colpaccio, a Genova, invece, ha trovato il jolly di testa salvando il Napoli dalla disfatta. Complimenti, pacche sulle spalle ma il suo copione non cambia. Eppure lui e Higuain s’integrerebbero alla perfezione. La presenza di Zapata consente all’argentino di giocare senza l’assillo della marcatura e di sfruttare la sua classe, ma la formula delle due punte difficilmente sarà riproposta dal primo minuto.