Repubblica: "Il braccio armato della 'ndrangheta in Piemonte aveva messo gli occhi, e forse anche le mani, sui biglietti della Juventus"

30.08.2016
09:40
Redazione

Il braccio armato della 'ndrangheta in Piemonte aveva messo gli occhi, e forse anche le mani, sui biglietti della Juve. Anche il clan dei Crea, gli esponenti del cosiddetto "crimine" finiti in carcere a gennaio nell'operazione "Big Bang", si era interessato alla gestione del bagarinaggio degli ingressi allo Stadium. Come scrive l'edizione online di Repubblica, a raccontarlo è uno dei "Bravi Ragazzi", già coinvolto nelle inchieste su alcune rapine in banca organizzate dagli ultras bianconeri e anche nell'inchiesta sul narcotraffico che ha portato dietro le sbarre lo storico leader del gruppo ultras juventino Andrea Puntorno: "L'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nella curva bianconera, portata avanti dagli uomini della squadra Mobile di Torino, ha infatti fatto emergere uno scenario che va oltre le attenzioni del clan dei Dominello sul business del bagarinaggio e i "rapporti pericolosi" di alcuni dirigenti con ultras e malavita. Loro sono quelli che meglio si sono inseriti in quella terra di mezzo tra tifo e società, tanto che il figlio del boss Saverio Dominello, Rocco, riesce a presentarsi come elemento di mediazione tra le varie componenti del tifo, ma oltre a loro ci sono altri clan, i siciliani di Cosa Nostra dietro il capo dei Viking milanesi Loris Grancini e c'è la famiglia calabrese dei Belfiore che fa affari con i Bravi Ragazzi".

Notizie Calcio Napoli