Rubano il rolex a Lino Banfi, lui rivela: "Erano romani, ma simulavano l'accento napoletano"

10.05.2014
15:00
Lorenzo Sorianiello

La banda dei Rolex l’aveva colpito sotto casa, in Piazza Bologna a Roma. Lino Banfi fu bloccato e minacciato di morte, obbligandolo a sfilarsi il prezioso orologio. L’attore attese le volanti della Polizia e raccontò che i due banditi avevano il volto coperto da caschi integrali e parlavano in napoletano. I giornali romani, ma anche nazionali, diffusero la notizia, dando per certo che a colpire in vari quartieri di Roma in pieno giorno erano gruppi di malavitosi campani in trasferta. Il che è pure vero, ma non nel caso di Lino Banfi. Già, perchè due rapinatori di Rolex sono stati arrestati a Roma, Enrico Tricarico e Gianfranco Palma, entrambi romani, di 60 e 40 anni. Quest’ultimo era fresco di un colpo in zona Prati. L’altro è stato trovato in possesso di un ciclomotore rubato e di una riproduzione di una pistola Beretta calibro 9×21. Il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro è soddisfatto per l’esito delle indagini, indiziando i due malviventi ammanettati della responsabilità degli scippi armati registrati ultimamente a Roma, compreso quello a Lino Banfi. Il quale, lo sappiamo, vuol bene tantissimo a Napoli, città dove ha conosciuto la carità e l’umanità in un brutto periodo della sua vita, e dove ha mosso i primi passi della sua carriera. Lui ha raccontato solo quello che gli è parso di sentire. Ma va evidenziato un nuovo fenomeno preoccupante: i rapinatori di Rolex di Roma starebbero usando una tecnica per depistare le indagini, cioè simulare l’accento napoletano. Sempre che l’attore, pur conoscitore dell’inflessione napoletana (minuto 4:00), l’abbia ben riconosciuta.

Fonte : Angeloxg1.wordpress.com

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