
Scontri di Udine, ultras Napoli era allo stadio nonostante due Daspo: ecco come ha fatto
Ultras Napoli alla Dacia Arena e coinvolto negli scontri dopo Udinese-Napoli, con due Daspo pendenti: la notizia
Ultime notizie Napoli - Aveva due Daspo in corso, uno della durata di otto anni e l’altro di cinque. In più, non poteva muoversi da Napoli, perché a febbraio il giudice di Castrovillari gli aveva imposto la misura dell’obbligo di soggiorno per una vicenda di truffa. Ciò nonostante, il 4 maggio, era allo stadio di Udine, ad assistere alla partita che avrebbe assegnato matematicamente il terzo scudetto agli azzurri: Udinese-Napoli. E dopo il fischio finale ha pure invaso il campo prendendo parte agli scontri con i sostenitori dell’Udinese impugnando una cintura.
Come racconta Repubblica Napoli oggi in edicola, "è una storia che racconta molte cose, quella del 33enne tifoso napoletano arrestato insieme a quattro ultras friulani nell’ambito delle prime indagini sugli incidenti avvenuti poco dopo il fischio finale della gara".
Il gip, che ha poi trasmesso gli atti in Friuli per competenza territoriale, ha però applicato nei confronti dell’indagato gli arresti domiciliari. L’uomo, sottolinea il magistrato, era entrato allo stadio con un biglietto intestato a un’altra persona e dunque, «con ogni probabilità», utilizzando un documento falso. Non poteva fare altrimenti, perché sottoposto a ben due Daspo, entrambi emessi nel 2020 (uno dalla questura di Firenze per otto anni, l’altro dalla questura di Napoli per 5) oltre all’obbligo di soggiorno a Napoli.
Questo episodio però lascia trasparire una preoccupante permeabilità delle misure che dovrebbero garantire la sicurezza negli stadi.