Allarme Rafael, arriva un'altra mazzata: c'è il rischio autodistruzione, il suo 2015 può diventare un incubo
di Pasquale Cacciola - twitter: @PE_Bahia
Alla fine è successo quello che si temeva, maledetto 2015 per Rafael Cabral. Altro che anno nuovo e vita nuova, il periodo buio continua e in più si ingigantisce. Non solo la fase difficile all’ombra del Vesuvio, sul portiere brasiliano adesso incombono anche gli spettri di una Seleção lontana. Ieri un’altra mazzata, Carlos Dunga non l'ha infatti convocato per le prossime amichevoli con Francia e Cile. E pensare che il commissario tecnico puntò proprio su di lui alla prima lista post Coppa del Mondo. Nella sua mente sarebbe stato in prospettiva l’erede di Julio Cesar, magari il portiere del prossimo mondiale. Puntualmente chiamato da agosto in poi, addirittura l’unico sempre presente fino a 24 ore fa. Poi il cambio di gerarchie, proprio come successo in azzurro. Al suo posto il talentuoso Marcelo Grohe del Grêmio, alle spalle dell’intoccabile Jefferson e dell’altro veterano Diego Alves del Valencia.
Il portiere del Napoli crolla al fotofinish, questa era infatti l’ultima convocazione prima dell'elenco finale per la Coppa America che si terrà in estate. Il 24enne può rivivere un nuovo incubo dopo aver già perso la manifestazione nel 2011 e le Olimpiadi dell’anno successivo solo per infortunio. Il suo grande demerito resta quello di non aver saputo cavalcare l’onda dell’entusiasmo di Doha, lì dove avrebbe dovuto svoltare definitivamente. Adesso, nel momento cruciale della stagione, sarà difficile ribaltare gli scenari. Soprattutto con un grande Andujar in azzurro e con una nutrita concorrenza in nazionale.
Tuttavia, il commissario tecnico della nazionale brasiliana non ha chiuso le porte ai giocatori rimasti fuori: "Resta tutto aperto, osserviamo costantemente i giocatori in giro per il mondo". Ma al contempo motiva: "Per stare qui, serve un rendimento sempre costante. La sana competizione fa bene, bisogna dimostrare di meritare un posto". Anche Benitez non l'ha escluso categoricamente ed è pronto a dargli nuove chance, purché però riesca a manifestare una chiara serenità e soprattutto sappia poi cogliere l’occasione. Parte il conto alla rovescia per quindi, il brasiliano ha tre mesi per riprendersi ciò che aveva finora meritato. Altrimenti lo aspetta un’estate bollente, più cocente del sole della sua São Paulo tra mercato e non solo. Perché la verità è che uno dei più talentuosi portieri sudamericani rischia l’autodistruzione, in caso di mancata reazione.
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