Analogie e scherzi del destino: Sarri e squadra a lezione dal miglior nemico

17.01.2016
18:00
Bruno Galvan

Lo dicono i numeri così come Sarri e De Laurentiis. Tra il sogno scudetto e il Napoli c’è la Juve. Mettendo da parte le scaramanzie, gli esponenti del club partenopeo fanno bene a menzionare i bianconeri che hanno sicuramente una rosa più omogenea e un fatturato nettamente superiore. Nel calcio però non sempre vince il più forte, qualche volta trionfa anche chi ha fame e gioca bene. L’esempio per i Sarri boys viene proprio dalla Juventus. Stagione 2011-12, sulla panchina bianconera c’era l’esordiente Conte che aveva una rosa inferiore al Milan. Anche lui, come Sarri, all’inizio propose un 4-2-4 non adatto alle caratteristiche della squadra e proprio contro gli azzurri al San Paolo virò verso quel 3-5-2 che ancora oggi è l’asse portante bianconera. Quella squadra riuscì con il gioco a colmare il gap tecnico e, dato meramente statistico, alla prima giornata di ritorno aveva gli stessi punti in classifica del Napoli (44) ed era in testa alla classifica con un punto di vantaggio sul Milan.

Anche quella Juve iniziò tra lo scetticismo generale e una campagna acquisti che non entusiasmò nessuno. Nella sessione estiva fu acquistato a parametro zero Pirlo che da tanti fu definito finito e invece fece la differenza. In proiezione il Napoli può fare addirittura meglio dei bianconeri che chiusero la stagione con 68 gol fatti e 20 subiti. Il Napoli ora è già a 41, ma ha subito 16 reti. La differenza sta anche nei numeri offensivi: quella Juve chiuse con un giocatore a quota 10 reti mentre Sarri oltre a Higuain (20) ha fatto brillare tutto l’attacco ed ora stanno arrivando anche i gol di Hamsik. Altra curiosità: la Juve raggiunse quota 44 punti alla 20esima giornata proprio contro l’Udinese, un match che siè giocato oggi e finito come allora con la vittoria della Vecchia Signora.

Coincidenze, statistiche, gruppo e gioco; tante analogie tra la prima Juve di Conte e questo Napoli straordinario di Sarri. Spesso dal miglior nemico si possono trarre spunti importanti anche se il copyright degli azzurri è difficile da imitare. Se Antonio era uomo Juve, lo stesso lo si può dire per Maurizio e il Napoli. Il sogno continua, bestemmiare ora si può ma sempre con cautela perché come dice il saggio Sarri: “Non ho mai visto un maratoneta esultare a metà percorso”. Testa, gambe e cuore al match di Coppa contro l’Inter, tutto il resto sono semplici quisquilie…

RIPRODUZIONE RISERVATA

Notizie Calcio Napoli