Cavani: "Mi piacerebbe ritornare al Napoli, non perdo una loro gara in tv. Paragoni con Higuain? Dico solo una cosa ai tifosi. I rimproveri a Insigne..."

21.10.2015
08:40
Redazione

Edinson Cavani ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere del Mezzogiorno. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24.

Cavani, ci pensa a un suo ritorno in Italia? “Certo. Il futuro di noi calciatori è sempre imprevedibile, mi piacerebbe ritornare dove ho vissuto tre stagioni fantastiche che mi hanno poi permesso di essere qui a Parigi”. 

Sta dicendo che tornerebbe a Napoli? “Perchè no?”. 

Sta seguendo il nuovo ciclo del Napoli?  “Vecchio e nuovo. Qui a Parigi ho sempre guardato il Napoli in tv, compatibilmente con gli impegni di allenamento e con la contemporaneità delle partite. Confesso: quest’anno mi sto appassionando, provo molto piacere a vedere la squadra che gioca bene, diverte e fa risultato. A Napoli ho ancora parecchi amici, è una città che resta nel mio cuore. Davvero, provo un piacere grande”. 

Gli ultimi risultati inducono i tifosi a sperare che possa essere l’anno giusto per lo scudetto. Che idea si è fatto? 
“Credo che il Napoli possa tranquillamente lottare per il vertice della classifica, ha grandi campioni in squadra e poi un’organizzazione di gioco che mi piace molto. Mi auguro di cuore che possa essere l’anno giusto”. 

Higuain è più o meno forte di Cavani?  “Questo non lo so. Il paragone credo non si possa fare, siamo due giocatori diversi. Di lui mi piace tutto, la tecnica, la cattiveria. Il modo di accarezzare la palla. E’ un fuoriclasse. Il Napoli ha il centravanti straniero più forte che c’è in Italia”. 

I tifosi spesso fanno paragoni.  “E’ un giochino che ci può anche stare, a loro dico: coccolate Higuain, è fortissimo”. 

Insigne pure vive un momento importante. Se lo aspettava? 
“Con Insigne ci ho giocato, certo era più piccolo ma già allora faceva cose straordinarie. Lui aveva talento e lo sapevamo tutti, ora sta raccogliendo i frutti. E sono felice per lui”. 

Qualche rimprovero glielo faceva, però.  "Ma in campo succede sempre. E’ la trance agonistica. Finita la partita, nessuno lo ricorda più”. 

Ha dimenticato i fischi che ha avuto al San Paolo quando è tornato? “Sono stati fischi d’amore”.

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