Gabbiadini, l'agente a CN24: "A novembre discutevamo del rinnovo, poi un episodio ha sancito l'addio. La verità sulla recompra e il colpo di fulmine estivo..."

04.02.2017
07:30
Leonardo Vivard

di Leonardo Vivard - Twitter: @LeonardoVivard

L'agente di Manolo Gabbiadini, Silvio Pagliari, ha rilasciato un'intervista ai nostri microfoni circa il trasferimento del suo assistito dal Napoli al Southampton. 

Come è nata questa trattativa?
Di sicuro non qualche giorno fa. Ci vedemmo già in estate con il capo degli osservatori del Southampton, anche se fu semplicemente una toccata fugace. Perché in primis non c’erano le condizioni economiche per poterlo prendere. E poi il Napoli mise il veto sulla cessione. Quest’anno si sono ripresi i contatti. Sono volato a Londra, ho capito subito che lo volevano fortemente e poi siamo arrivati alla conclusione per il bene di tutti.

C’è stato un momento in cui Manolo si è convinto che sarebbe andato via?
Con l’arrivo di Pavoletti il calciatore aveva capito che non ci sarebbe stato più spazio. Aveva capito che aveva fatto il suo tempo a Napoli. Si è comunque impegnato sempre fino alla fine con la massima professionalità.

C’erano altre squadre all’estero interessate a lui?
Sì, sia in Germania che in Francia. Siamo andati nel club che ci ha desiderato più di tutti. Anche perché lo hanno acquistato a titolo definitivo, senza prestiti e diritti di riscatto. Eravamo d’accordo con il Napoli che saremmo andati via solo a titolo definitivo.

In estate sarebbe dovuto andare via, De Laurentiis lo ha trattenuto e alla fine eravate d’accordo anche per il rinnovo. Poi cosa è successo? Semplicemente abbiamo pensato al bene di tutti. Abbiamo capito che il suo tempo era finito. Abbiamo preferito congelare la situazione. Stavamo discutendo del rinnovo più o meno verso novembre, ma nel calcio se non ci sono le firme non è mai tutto fatto. Poi abbiamo deciso di comune accordo che a gennaio saremmo andati via. Abbiamo lavorato con Giuntoli a stretto gomito da dicembre, quando eravamo venuti a conoscenza dell’ingresso di Pavoletti. I tempi sono stati diversi, ma non avevamo più alcun dubbio sul fatto che Manolo sarebbe andato via.

Ha qualche rimpianto Manolo, soprattutto dal punto di vista tattico?
E’ un professionista, gioca dove gli dice l’allenatore. Con Benitez aveva un rapporto fantastico. Lo spagnolo, insieme a Bigon, spinse molto per averlo dalla Sampdoria.  

Come ha vissuto queste settimane dal punto di vista personale? 
In maniera tranquilla e serena, senza particolari ansie. Era naturalmente in attesa di novità, ma nel frattempo si è sempre comportato da professionista, come lo dimostrano gli ultimi tre gol segnati con la maglia del Napoli. 

Ha scelto la numero 20 al Southampton, c'è una motivazione particolare?
No, non c'è un motivo specifico. Semplicemente era uno dei numeri liberi, considerando che si arriva a metà stagione e la maggior parte di essi è già occupata dagli altri compagni di squadra. I numeri più "alti" solitamente il club li riserva ai ragazzi dell'Academy che possono venire chiamati in prima squadra. 

C'è una clausola di recompra nel trasferimento? O una clausola rescissoria? 
No, non sono previste queste formule.

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