Dove sono finiti i bimbi d’oro? Dell'affare Osimhen cos'è rimasto? Nulla

02.08.2021
12:10
Claudio Russo

Ricordate l'affare Osimhen? 80 milioni, di cui 20 pagati dal Lille per quattro contropartite: tre di queste, un anno dopo, svincolate e finite in Serie C/D

Dove sono finiti i bimbi d’oro? Lo ricordate l’acquisto di Victor Osimhen: il balletto di cifre, pagato 40, no pagato 50 ma con bonus, no in realtà pagato 70, ma magari sono 80 milioni di euro bonus più bonus meno. Al netto del record di spesa distrutto dal presidente De Laurentiis, sull’asse che va da Napoli a Lille si mosse non solo il nigeriano, ma anche altri quattro giocatori.

Uno molto più conosciuto, Orestis Karnezis: terzo portiere azzurro per due stagioni alle spalle di Meret ed Ospina (9 presenze, 7 gol subiti), sostanzialmente inutilizzato anche al Lille dietro il neo-rossonero Mike Maignan (una sola presenza in Coppa di Francia e nulla più). Valutazione? 20 milioni di euro, in compagnia di altri tre ragazzi di buone speranze ma dal prezzo clamorosamente gonfiato (cosa accaduta anche per altri club di Serie A: qualsiasi mezzo, evidentemente, è buono per salvaguardare e mettere una pezza ai bilanci, del Lille innanzitutto e poi del Napoli). Claudio Manzi, difensore classe 2000, Ciro Palmieri, attaccante classe 2000, Luigi Liguori, attaccante classe 1998. Valutazione? Mantenendo lo stesso valore per loro e per Karnezis, cinque milioni di euro a testa.

Possiamo definirle vittime inconsapevoli del mercato? Basta la realtà del 2021: a Lille, nel nord della Francia, dove il caldo di Napoli è un lontano ricordo, non ci hanno praticamente messo piede. Come se fosse stata una vacanza:

  • Liguori ha passato un’annata tra Fermana e Lecco, prima di essere svincolato dal Lille per accasarsi all’Afragolese, sedicesima nel girone G della Serie D 2020-2021;
  • Manzi, anche lui un prestito alla Fermata in C - dieci presenze in tutto: anche lui svincolato, tornato in Campania con un biennale alla Turris nella stessa categoria;
  • Palmieri, un prestito alla Fermana in C, dopo esser stato svincolato dal Lille si è accasato in Serie D alla Nocerina.

Dell’affare Osimhen è rimasto davvero poco: non sono rimaste tracce al Lille, la cui vecchia gestione Lopez è stata sostituita dal fondo Merlyn che fa capo al finanziere Alessandro Barnaba (nuovo presidente Olivier Letang); non sono rimaste tracce nelle casse del club, nel quale sarebbero pervenuti solo 10 degli 81,3 milioni di euro (Napoli non coinvolto, pagamento rateizzato); non sono rimaste tracce del vecchio agente William D’Avila, al quale Victor si affidò rompendo l’accordo precedente con la Star Factory - dietro spinta dei due club, secondo l’ex agente Franco Iovino -, esautorato con conferma da parte del cognato Osita Okolo pochi giorni fa; non sono rimaste tracce nemmeno di tre delle quattro contropartite tecniche ultra-valutate per far bilanciare i conti di ambedue i club.

Manzi, Liguori, Palmieri: protagonisti inconsapevoli, sostanzialmente equiparati a valigie piene di soldi. Di quelli che servono a tutti, tranne che a loro. In bocca al lupo per la loro carriera, che non venga ricordata a causa di una iper-valutazione, di quelle che fanno alzare un sopracciglio. Finanza creativa, non si dice così?

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