Due mesi con Sarri... et voilà!

21.10.2016
20:00
Gaetano Pantaleo

Ventitrè minuti contro il Besiktas per Amadou Diawara che, entrato in campo sulla situazione di punteggio di 2-2, ha subito preso in mano con personalità le redini della linea mediana del Napoli, messa costantemente in apprensione dal centrocampo turco che allargava sempre il gioco sfruttando i movimenti di Quaresma da una parte e di Adriano dall'altra e l'assenza dell'unico vero incontrista della rosa degli azzurri, ovverosia Allan. L'impatto è stato indubbiamente buono, una rondine non fa primavera, certo, ma i segnali sono quanto meno incoraggianti. Ha, infatti, pronti-via messo in pratica le idee di Sarri dettando i tempi di gioco, provando a fare da collante tra i reparti e agendo, allo stesso tempo, da frangiflutti davanti alla difesa, cosa che, forse, in assoluto gli riesce meglio.

Rispetto al recente passato con la divisa del Bologna, si sono notati alcuni cambiamenti nel suo modo di giocare: per prima cosa, con Donadoni aveva meno compiti di impostazione, limitandosi ad agire da diga davanti alla difesa, ovviamente lesinando, anche in virtù delle sue indiscutibili qualità tecniche, qualche assist, come fatto con Destro in quello sventurato Bologna-Napoli della passata stagione in cui i partenopei dissero, di fatto, addio al sogno scudetto. L'italo-brasiliano Jorginho è in un momento di appannamento senza precedenti e potrebbe godere di un turno di riposo domenica a vantaggio, per l'appunto, del guineano. Pare, infatti, che Sarri lo ritenga finalmente pronto e la sua fisicità, in un centrocampo forse fin troppo tecnico e 'leggerino', può rappresentare un'ancora di salvezza visto che da troppo tempo uno dei problemi di questa squadra, forse il principale, è proprio la fase passiva per la poca abilità dei centrocampisti di recuperare il pallone.

La curiosità di vederlo all'opera in città è tantissima, anche perché è arrivato dopo una trattativa estenuante, e chissà che non possa essere questa la volta buona. L'inserimento è stato lungo e graduale, per qualcuno troppo, ma, si sa, spesso i grandi amori sono quelli che sbocciano in maniera non immediata. Pancia in dentro, petto in fuori e schiena diritta, ragazzo: Napoli freme dalla voglia di ammirare quello che da molti viene definito l'erede naturale di Yaya Tourè.

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