E poi non vincete niente, l'unica cosa che conta: anche per voi...
L’importante era la vittoria sul Napoli. Poi se dai TUOI spalti vengono esposti striscioni vomitevoli e gratuitamente CATTIVI, te ne freghi altamente. Eh no, carissimi americani. Non funziona così, o almeno non dovrebbe. La Roma fa goal con Pjanic all’Olimpico, lo stadio si scatena e i dirigenti giallorossi, Zanzi e Baldissoni, a fine partita altrettanto. Questa foto certifica quanta voglia ci fosse di uscire vincitori in un match così importante come quello di ieri. E sarebbe anche giusto che fosse così, se però venissero rispettate le regole del buon senso e dell’etica morale, parole, forse, sconosciute ai rappresentanti della As Roma. Allo stadio Olimpico appare uno striscione vergognoso contro la madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi. Solo la stampa ha saputo condannare questo sporco atteggiamento. La Roma no. E’ rimasta a guardare, non gli ha dato il giusto peso. “Che cosa triste, lucri sulla morte di tuo figlio con libri ed interviste” era stato detto dalla Curva Sud con uno striscione. Cattivo, di pessimo gusto, deplorevole e chi più ne ha più ne metta. E’ vergognoso che la stessa società giallorossa non abbia preso le distanze da un episodio così grave. La vittoria in uno sport è l’obiettivo da prefissarsi, sempre, ma c’è qualcosa che pare abbia più importanza tra le ‘persone perbene’. Andava rimosso, subito. Andava sollecitata la rimozione di quello straccio. Con un megafono, con l’intervento delle Forze dell’Ordine, ma andava eliminato. Invece no. E’ rimasto lì. E la mamma di Ciro, la signora Antonella, non solo ha dovuto fare i conti con la morte di suo figlio, ma ha dovuto anche subire le ingiurie di un tifo poco tifoso e molto violento. Prima si critica la ‘Non Signora’ Juve e poi si fa altrettanto, non si bada alla forma, ma esclusivamente ai contenuti. Contenuti che, tra l’altro, non arriveranno, nemmeno in questa stagione. La Roma è ormai fuori dalla corsa scudetto, è stata eliminata da Coppa Italia ed Europa League. Può godersi in punti in più in Serie A, ma resterà con un enorme peso sul groppone. Le persone perbene, in quella specie di Curva, saranno state abbastanza. Non è giusto che una serie di cretini, ignoranti e frustrati, debbano mettersi sulla bocca di Roma e dei tanti romani che avrebbero volentieri voluto dissociarsi da questa scandalosa pagina di cronaca. Una società importante come la Roma, guidata da americani tra l’altro, dovrebbe conoscere alla perfezione le norme di vita, prima di tutto che di sport. Lo stesso Francesco Totti, capitano giallorosso e simbolo della città di Roma, si espresse solo sei mesi dopo la morte di Ciro Esposito, quando la Roma stava per venire in trasferta a Napoli e sapeva di dover calmare le acque. Dov’è finita l’umanità Pupone? E il rispetto per una persona assassinata? La cultura dello sport? Una sola parola per i protagonisti di questa squallida vicenda: VERGOGNA.
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