E se Raspadori fosse il nuovo Giaccherini di Conte?

29.07.2024
19:00
Bruno Galvan

Ci sono diverse analogie tra Raspadori e Giaccherini dal punto di vista tecnico e tattico

Giacomo Raspadori è certamente tra le curiosità più interessanti da osservare in questi giorni di ritiro a Casteldi Sangro. Il classe 2000 emiliano ha il maledetto bisogno di trovare una collocazione tattico definita che possa in qualche modo valorizzare tutto il potenziale tecnico per cui il Napoli l’ha pagato 30 milioni di euro dal Sassuolo. Nel 3-4-2-1 di Conte è stato provato nelle esercitazioni nei due trequartisti salvo abbassarsi, in base alla zona in cui c’era la palla, quasi da mezzala formando una linea a cinque in mediana.

La storia di Raspadori, magari sarà così anche per Conte, ricorda un po’ quella di Giaccherini alla Juventus. Anche Emanuele, nei suoi trascorsi al Cesena, era considerato un jolly d’attacco in grado di giocare da ala, trequartista ed anche seconda punta. Nessuno avrebbe mai scommesso un euro non solo sull’arrivo alla Juventus dell’epoca, ma soprattutto sul fatto che avrebbe trovato spazio in quel 3-5-2 di Conte. Giaccherini, non era un titolatissimo di quella squadra, ma quando entrava lasciava il segno giocando da mezzala o sulla trequarti. Le sue reti sono state quasi sempre pesanti in termini di punti per Conte.

Raspadori e Giaccherini hanno in comune non una grande altezza, ma una capacità di giocare sulla trequarti provando a calciare in porta. Probabilmente Jack è più attaccante rispetto al Giaccherinho, soprannome rispolverato dopo l’Europeo proprio con Conte. Chissà se davvero il tecnico ha in mente un ruolo del genere per Raspadori che, va detto, fu provato mezzala ma in un 4-3-3, in quel ritiro in Turchia nella pausa Mondiale proprio da Spalletti. Le analogie tra Jack e Giac ci sono, ma nessuno meglio di Conte può dirlo con contezza e dati alla mano.

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