ESCLUSIVA - Bagnoli: "Quella volta che chiamai 'ladri' gli juventini! Jorginho? Patisce le pressioni di Napoli. Tutto sul miracolo scudetto a Verona"

21.10.2014
15:04
Bruno Galvan

di Bruno Galvan, twitter: @Bruno Galvan85

Napoli-Verona è la sfida fra i due club che negli anni ottanta riuscirono a spezzare il dominio delle milanesi e della Juventus.Fra i protagonisti assoluti di quelle epoche c'è sicuramente Osvaldo Bagnoli  che con gli scaligeri vinse uno scudetto nella stagione  1984-85. La redazione di CalcioNapoli24.it ha intervistato in esclusiva l'ex allenatore del Verona campione d'Italia.

Che gara si aspetta fra Napoli e Verona?

“Mi aspetto che le due squadre giochino a calcio facendo divertire chi viene al campo. Poi che vinca il migliore”

Come giudica l’operato di Benitez, c’è chi lo critica ritenendolo poco adatto alla A

“Sono fuori dal calcio da tanti anni per giudicare. Tuttavia, leggendo i giornali, noto che a Napoli ci siano troppe critiche appena si perde una sola partita. Questo non va bene”

Dopo l’eliminazione del suo Verona in Coppa Campioni per mano della Juventus, lei disse una frase storica: “Se cercate i ladri sono nello spogliatoio accanto”. E’ cambiato qualcosa in questi anni?

“Vedendo Juve-Roma qualche pensiero ti viene, ma l’arbitro ha commesso gravi errori, La mia battuta in quel post-partita è stata frutto di tanti episodi. Giocammo a porte chiuse, avendo poi un arbitraggio pessimo. Rientrando negli spogliatoi, un mio calciatore dalla rabbia lancio uno zoccolo per terra che rimbalzò e finì per rompere un vetro. La Polizia entrò nello spogliatoio pensando che ci fosse qualcosa di violento, ed io a tutti quelli che entravano nello spogliatoio ribadivo che i ladri da noi non c’erano ed erano da un'altra parte”

Lei vive a Verona e conosce bene anche la realtà del tifo veronese e l’astio che ha nei confronti dei napoletani. In un Verona-Napoli fu esposto uno striscione eloquente “Lavatevi”. Secondo lei è un problema di cultura?

“Sono cose che fanno parte del calcio. Purtroppo succedevano a quei tempi e succedono ancora oggi, bisogna cambiare atteggiamento verso il calcio”

In questo calcio ci può essere spazio per un altro Verona da scudetto?

“Nel calcio nulla è scontato, quindi tutto può esserci. E’ chiaro che quando vincono squadre non titolate faccia un certo effetto, oggi è diventato molto difficile. Il mio Verona riuscì a stupire perché alla base c’era un gruppo di calciatori unito e dotato sul piano tecnico. Fu così che rendemmo più di quello che eravamo”

Come mai decise di non allenare più all’età di 59 anni

“Fatalità del destino fui esonerato alla mia prima esperienza ed anche all’ultima. Quando mi sono ritrovato a casa per la seconda volta consecutiva dopo vent’anni, mi sono accorto di stare bene e di volermi godere la mia famiglia”

A Verona ha visto Jorginho, secondo lei perché non riesce ad esprimersi

“A me Jorginho piaceva molto perché si vedeva che era un ragazzo dalla grande tecnica. Certo è una cosa giocare a Verona, un’altra giocare a Napoli. Secondo me, da quello che vedo da fuori, il ragazzo sta patendo le pressioni di una piazza esigente come quella partenopea”

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