ESCLUSIVA - Sepe, il suo primo allenatore: "Parliamo sempre del Napoli: ha un rapporto passionale verso l'azzurro. Con quel mancino lo piazzavo anche in attacco. Dopo l'esordio contro la Fiorentina..."
di Bruno Galvan. Twitter:@BrunoGalvan85
Continua il nostro speciale su Luigi Sepe, portiere di Torre del Greco, autentica rivelazione dell’Empoli di Maurizio Sarri. L’estremo difensore, il cui cartellino è di proprietà del Napoli, muove i suoi primi passi sul rettangolo verde nella scuola calcio Rinascita Corallini guidata da Crescenzo Izzo che ha lanciato in A anche altri calciatori come ad esempio Vitiello e Garofalo. CalcioNapoli24 ha intervistato in esclusiva mister Izzo che ha raccontato i primi approcci calcistici di Sepe.
Come è iniziata la carriera calcistica di Luigi?
“La nostra società è nata nel 1985 ed era diretta da mio fratello Ciro. Poi successivamente ho preso io la direzione. Il nostro lavoro è cresciuto negli anni grazie allo staff e soprattutto ai sacrifici di mio fratello. Abbiamo lanciato alcuni giocatori in A come ad esempio Vitiello e Garofalo. Luigi è stato l’ultimo che è approdato in serie A, Noi lo prendemmo nell’anno 1997-98. Con noi venne anche suo fratello Pietro. Nel 2001-2002 venne il Napoli a prenderselo. Fu visto da Giuseppe Santoro”
Che bambino era?
“Gigi cresceva meno rispetto al fratello Pietro. Tecnicamente si vedeva che poteva giocare in porta a grandi livelli, ma speravamo tutti che potesse crescere sul piano fisico. Le sue qualità erano note a tutti tanto che lo facevo giocare con i classe ’90. Ricordo che Gigi è un ’91. E' sempre stato un carattere un pò taciturno”
L’incontro nelle giovanili del Napoli …
“Il destino volle che dopo essere stato il suo allenatore qua alla Rinascita, ci ritrovammo entrambi nel Napoli. Come portiere ha una tecnica di base eccellente, con un mancino molto sensibile. Era talmente bravo con i piedi che a volte lo piazzavamo centravanti e faceva dei gol con il mancino davvero formidabili”
Mister, raccontaci cosa hai provato all’esordio di Sepe in A in quel Fiorentina-Napoli
“Tengo a precisare che anche dopo quell’esordio, Gigi è sempre rimasto un ragazzo modesto. Non si è mai montato la testa. Dopo quell’esordio ci siamo sentiti, gli diedi qualche consiglio e lo tirai un po’ su dopo l’errore che fece segnare la Fiorentina. Gli dissi che erano cose che capitano, ma che non doveva abbattersi perché aveva tutto per riprendersi”
Secondo te, Sepe ha la personalità per poter giocare a Napoli?
“Sicuramente. La personalità è sempre stata una sua qualità indiscussa. Non è un caso che al primo anno di A, faccia il titolare dopo aver fatto la B a Lanciano. C’è una differenza tecnica enorme fra le due categorie. Gigi è un passionale verso il Napoli, infatti non ci pensò su due volte quando Santoro lo volle in azzurro. Non nascondo che in estate quando abbiamo l’occasione di vederci, parliamo spesso degli azzurri. Per me, ha il carattere giusto per poter difendere i pali del Napoli”
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