Fellaini, la folle storia della 'parrucca' che fece impazzire l'Everton: un papà portiere-autista, un figlio 'senza fissa dimora' a 8 anni! E quelle incredibili coincidenze tra Moyes e Bigon...

30.07.2014
17:24
Redazione CalcioNapoli24

di Claudio Russo – twitter: @claudioruss

L'affare Napoli-Fellaini, se dovesse concludersi positivamente, regalerebbe alla squadra azzurra un centrocampista dal grande fisico, dotato di una discreta visione della porta e di una capigliatura che, vista la più che buona capacità di marketing da parte della società, verrebbe subito sfruttata con la messa in vendita delle parrucche-afro, magari azzurre.

Se non dovesse concludersi positivamente, comunque, resterebbe nella storia recente del calciomercato. Anche solo per il fatto di esser stata 'scoperta' quasi per caso dal deejay, dei Daddy's Groove, Carlo Grieco. In un momento storico in cui ci si affanna a trovare notizie di mercato (specialmente sul Napoli, che mantiene sempre il massimo riserbo) ti arriva la bomba quasi per caso.

Marouane Fellaini, a distanza di sei anni le circostanze si ripetono. Era il 2008, ultimo giorno di mercato: David Moyes, allora allenatore dell'Everton, prende un jet privato e vola a Bruxelles dove, in un albergo vicino all'aeroporto, incontra il calciatore che dopo poco firmerà il contratto, mentre allo Standard Liegi andranno 15 milioni di sterline. Vi ricorda qualcuno? Il volo aereo, l'incontro col giocatore, l'albergo vicino all'aeroporto. Esatto, un po' quello che è successo con Riccardo Bigon e che vi abbiamo raccontato QUI, QUI e QUI

La storia personale di Marouane, peraltro, contiene diversi aneddoti che meritano di essere trascritti. A partire dalle sue origini: nasce a Etterbeek da genitori marocchini, il padre Abdellatif gioca in porta per il Raja Casablanca e per l'Hassania Agadir: firma per il Racing Mechelen ma il suo vecchio club non gli dà il cartellino. La svolta? Abdellatif lascia il calcio e diventa un autista di bus per la Société des Transports Intercommunaux de Bruxelles, abbreviata STIB. Nel tempo libero allena i suoi tre figli a giocare a pallone e specialmente con Marouane: quest'ultimo tira, lui para. Sempre. Una cosa da niente, insomma. Ma non finisce qui.

Fellaini (che da bambino viene messo davanti ad una scelta: calcio o atletica, perchè il padre lo incoraggia ad andare a piedi a scuola seguendolo su una bici per controllare il tempo) cresce sotto un'educazione abbastanza movimentata, a partire dalle scuole calcio: a 8 anni va all'Anderlecht dove segna 63 gol in due anni prima di passare al Mons, perchè il padre trova lavoro lì (!), e poi l'accoppiata Royal Francs Borains-Sporting Charleroi prima di approdare finalmente allo Standard Liegi. Vince la Scarpa d'Ebano, il premio per il miglior giocatore di origine africana in Belgio, poi il resto lo sapete: Everton prima, Manchester United poi. In mezzo: l'infortunio subito da Kyrgiakos che gli costa sei mesi di stop, un'esperienza da punta perchè...tutti gli attaccanti dell'Everton sono ko, le parrucche che affollano Goodison Park, l'infelice citazione nei 10 peggiori acquisti del 2013/14 da parte del Telegraph.

Di lui disse Bill Kenwright, presidente dell'Everton: "Chiamai Moyes e gli dissi 'E' lì?'. Mi disse di sì, risposi 'Come ti sembra?'. Moyes si prese una pausa e poi esclamò 'grande!'". Era il 2008, dopo sei anni tutto sembra ripetersi. Il volo a Bruxelles, l'albergo (lo Sheraton) nei pressi dell'aeroporto. Chissà se è avvenuta la stessa identica conversazione tra Aurelio De Laurentiis e Riccardo Bigon...

RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte : di Claudio Russo

Notizie Calcio Napoli