Luciano Galletti e Corrado Ferlaino
Luciano Galletti e Corrado Ferlaino

Galletti: "Aspettai sei mesi prima di poter firmare per il Napoli! Dopo il gol al Cosenza avrei voluto abbracciare tutto il San Paolo. Così nacque l'idea di tingerci i capelli nel post-Pistoia" [ESCLUSIVA]

04.05.2020
18:00
Redazione

Luciano Galletti si racconta in esclusiva a CalcioNapoli24

Ultimissime Napoli - Ha calcato i palcoscenici del calcio europeo vestendo le maglie di club come l'Atletico Madrid e Real Saragozza approdando in Liga dopo aver vestito quella azzurra nell'anno del ritorno in A  nella stagione 1999/2000. Dallo storico gol in finale contro il Real Madrid che regalò la Copa del Rey agli aragonesi ai ricordi di Napoli,  Luciano Galletti si racconta in esclusiva ai microfoni di CalcioNapoli24:

Come arrivò l'interessamento del Napoli

"L'Estudiantes mi aveva ceduto al Parma, ma tutto l'iter del trasferimento non arrivò nei tempi previsti. Arrivai lo stesso in Italia anche se dovetti restare fermo sei mesi per questa ragione. A gennaio ci fu la possibilità di andare al Napoli e non esitai un secondo nel cogliere al volo questa occasione. Sapevo di indossare una maglia pesante come quella azzurra, la stessa indossata da Maradona. Conoscevo il calore dei tifosi napoletani"

Debuttasti il 20 gennaio in una gara amichevole tra Napoli e Bochum terminata 1-3

"Era la prima volta che mi introducevo in un calcio diverso rispetto a quello argentino. Avevo però sempre guardato con interesse al campionato italiano. Non posso dimenticare ancora l'emozione sulla mia pelle per l'esordio al San Paolo"

Il tuo gol pesante fu contro il Cosenza in casa: quella rete valse mezza promozione in serie A

"E' stata incredibile perché c'era lo stadio praticamente pieno e vincendo avremmo accarezzato la massima serie. Tolsi la maglia nell'esultanza: ero felicissimo, avrei voluto abbracciare tutti i napoletani in quel momento!"

Luciano Galletti

L'altra rete la segnasti nell'ultima giornata al Genoa

"Partita speciale che porto ancora dentro di me. Vedere tutto quel popolo in festa è stata una soddisfazione enorme per tutto il gruppo"

Di chi fu la trovata di farvi tingere i capelli d'azzurro?

"Non ci fu una sorta di ideatore. Ci riunimmo tutti e decidemmo di doverci presentare in campo con qualcosa di speciale e carino che potesse restare impressa nella memoria dei tifosi"

SSC Napoli promozione in serie A

All'epoca si disse che non avevi questo grande feeling con mister Novellino?

"Non ho avuto grossi problemi anche se ritagliarti uno spazio da gennaio non è semplice. Ho giocato in un ruolo non mio, ma ho sempre dato il massimo per la causa del napoli. Bisognava raggiungere l'obiettivo senza fare eccessive polemiche"

Come fu il tuo impatto con la città?

"La mia esperienza a Napoli è stata bellissima. Non potrò mai dimenticare gli inviti a cena di semplici tifosi che ti incontravano per strada, oppure quando ti inseguivano sullo scooter per chiederti una foto oppure un autografo. Sono cose che non avevo mai vissuto prima"

Al termine di quella annata ritornasti all'Estudiantes via Parma. E' vero però che sei stato vicino nel ritornare in azzurro?

"Il Napoli non stava attraversando un ottimo periodo dal punto di vista societario ed economico: c'erano dei problemi. Parlai con Filippo Fusco che mi avrebbe voluto nuovamente in azzurro, ma l'Estudiantes chiese tanti soldi che i partenopei non avevano in quel momento. Fu così che mi vendettero poi in Spagna"

Nella tua lunga carriera hai giocato con campioni del calibro di Batistuta, Aguero e Torres: quale era il tuo rapporto con loro?

"Da grandi calciatori come loro cerchi sempre di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo. Ho sempre avuto un ottimo legame con tutti e tre: mi hanno aiutato a crescere professionalmente"

Nel 2001 segnasti al Real Madrid il gol che regalò al Saragoza la Copa del Rey. Si può dire che quella rete è stata la tua rete più importante?

"Assolutamente si. Se poi vai a segno in una finale contro il Real Madrid nei minuti di recupero con il gol decisivo...Cosa si può volere di più? (ride ndr)"

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Fonte : Bruno Galvan e Alessandro Marrazzo
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