Amici miei...
di Bruno Galvan. Twitter: @BrunoGalvan85
Amicizia, affari e stesso modello societario. De Laurentiis e Della Valle hanno già vinto un premio. Ad oggi sono i due presidenti più contestati della massima serie dopo la chiusura del mercato. A Napoli qualche avvisaglia c’era stata con gli abbonamenti in picchiata. A questo si sono aggiunti gli striscioni duri apparsi fuori Castel Volturno e per la città oltre al poco pubblico in casa contro la Samp. In riva all’Arno la miccia l’ha accesa Salah che è riuscito a liberarsi grazie a delle lacune del club gigliato. Anche qui la campagna acquisti non ha accontentato i tifosi che hanno anche loro esposto striscioni eloquenti.
Sarri e Paulo Sousa sono due scommesse da parte di Napoli e Fiorentina. Anche qui una scelta societaria che unisce De Laurentiis e Della Valle. Inutile nasconderlo, la scelta dell'ex Empoli e dell'ex Basilea non ha proprio entusiasmato tutti. Entrambi devono sostituire Benitez e Montella che hanno lasciato un’impronta importante negli ultimi anni. Se per Sousa il pre-campionato è stato importante per creare entusiasmo con risultati ed un gioco interessante, lo stesso non può dirsi per Sarri. Il suo gioco si è visto ad intermittenza e la pressione aumenta perché manca la vittoria ed a Napoli il tempo non te lo danno. La macchia di mercato Milinkovic Savic e Soriano sono difficili da cancellare e spiegare ai tifosi che spingono per avere una squadra all’altezza delle proprie aspettative.
La domanda è: il modello De Laurentiis-Della Valle sta entrando in crisi? I punti in comune sono tanti perché entrambi hanno investito tanto nei due club prendendoli dal baratro, ma il loro progetto non ha fatto il salto di qualità quando necessitava. Guardando i conti, Napoli e Fiorentina sono gli unici due club che non ricorrono a banche per finanziarsi, ma usano i cash flow di gestione. Un metodo sicuramente virtuoso di fare economia, a patto che si raggiunga la Champions. L’unica differenza tra i due club è che la Fiorentina è ben strutturata al proprio interno, il Napoli è rimasto ancora ai tempi della C. De Laurentiis dalla sua ha però un bacino d’utenza più ampio e, nonostante abbia fatto una campagna acquisti incompleta, gli va dato atto che ha mantenuto tutti i big. Della Valle ha dovuto privarsi di Cuadrado ed ha investito tanto e male su Gomez e Rossi, ma rispetto ad Aurelio ha un settore giovanile in rampa di lancio. Il tempo ci dirà se la politica societaria di Aurelio e Diego sarà stata giusta. Per ora hanno in comune non solo il Cinecittà World, ma anche un malcontento nelle loro rispettive tifoserie.
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