Il calcio italiano ha scelto di morire: lo scassambrelle di De Laurentiis merita altri colleghi

24.10.2023
10:40
Bruno Galvan

Il piano di De Laurentiis non è stato preso in considerazione sui diritti tv. Il calcio italiano è svenduto.

Stamattina tutti i quotidiani hanno dato risalto alla sconfitta personale di De Laurentiis sul tema diritti televisivi. La maggioranza dell'assemblea di Lega ha infatti scelto l'accordo Dazn-Sky dal 2024 al 2029 bocciando di fatto l'idea del presidente del Napoli il quale spingeva per un solo canale ufficiale di Lega. Già nei mesi scorsi De Laurentiis anticipò che il calcio italiano stava per essere svenduto, ma anche in quella circostanza le sue parole vennero prese in senso negativo. Come a dire, riecco il solito presidente polemico che deve fare caciara come dicono a Roma e dintorni.

Che il calcio italiano sia alla canna del gas è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno ha il coraggio e la forza per cambiarlo. D'altronde chi dovrebbe mettere tanti soldi sul tavolo per acquistare i diritti televisivi di un campionato in cui gli stadi sono fatiscenti, la competitività va a farsi benedire per una redistribuzione delle risorse decisamente sbagliata, i debiti crescono a dismisura e non ci sono più talenti. Quando De Laurentiis sottolinea la frase "io sono imprenditore e non prenditore" va ben oltre alla sostanziale differenza. Chi ha svenduto il calcio italiano, lo ha fatto perché ha bisogno di liquidità immediata e zero rischi. Meglio prendere una somma, anche se più bassa, subito anziché valutare un rischio medio in grado però di portarmi più soldi. Insomma, l'Italia calcistica non ha una vision a medio lungo termine. Vive alla giornata rimandando sempre i problemi salvo poi scaricarli solo sulla Nazionale quando fallisce appuntamenti importanti.

De Laurentiis oggi viene dipinto come lo scassambrelle del calcio italiano. Uno che non si piega al potere e tenta, disperatamente, di cambiare le cose in un sistema obsoleto e legato a dinamiche che ogni giorno fanno perdere sempre di più appeal e soldi. La storia dice che tutto quello che il presidente del Napoli ha dichiarato molti anni fa su i temi del calcio italiano si è poi rivelato vero. Tutte le sue idee dipinte inizialmente come folli, sono diventate novità: le cinque sostituzioni, il terzo sponsor sulle maglie e tanto altro. Per essere uno scassambrelle, come viene dipinto in Lega e dintorni, è uno però che ne capisce...

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