Il divieto di mentalità e l'obbligo del provincialismo: a Sarri va ricordata una frase di Nanni Moretti nei post-gara

24.11.2016
10:00
Bruno Galvan

L'ironia del destino vuole che il destino europeo del Napoli si decida nuovamente allo Stadio Da Luz di Lisbona che già nell'estate del 2008 vide gli azzurri giocarci e perdere la qualificazione. Quello però era un altro Napoli: squadra alle prime uscite internazionali con rosa non omogenea e senza particolari obiettivi. Nel pareggio di ieri sera si è vista tutta la pochezza mentale e di personalità di questa squadra. Giustificare una prestazione del genere è l'atteggiamento di chi non vuole spingersi oltre l'ostacolo. E' vero che qualcosa ti scatta nella testa, ma non puoi rinunciare a giocare e vincere soprattutto se ti chiami Napoli e non hai nella gestione delle partite il pezzo forte. Sarri ha dato un altro alibi alla squadra perchè la mentalità vincente si vede anche quando ci sono gare che non hanno nulla da dire. Troppo facile avere stimoli quando bisogna dare il massimo. Sarebbe un fallimento non passare il turno visto che ad agosto in molti avevano stappato bottiglie di champagne scrivendo che l'urna è stata per una volta benevola con il Napoli. 

E' vero, a Sarri manca il bomber ma non può essere la scusante maggiore quando il gioco non va. Possibile che esista solo un modo per vincere le partite? Possibile che questa rosa sappia fare un solo modulo? Possibile che si debbano fare gli stessi cambi prevedibili senza provare a sorprendere l'avversario con scelte nuove? La cosa che più balza all'occhio è il peggioramento della fase difensiva rispetto a dodici mesi fa quando la squadra sembrava muoversi con il pilota automatico. Una squadra che vive d'emozioni e non di testa difficilmente potrà raggiungere traguardi perchè oltre alla tecnica ed ai moduli nel calcio serve anche astuzia e soprattutto forza mentale.

A Mediaset Sarri rispondendo a Ciro Ferrara ha detto: "La mentalità vincente te la sei fatta alla Juventus". Quindi a Napoli non si può lavorare su questo aspetto, ma bisogna continuare a dare alibi festeggiando se si batte la Juve, l'Inter o la Roma per avere una gioia effimera. Volendo citare una frase di Nanni Moretti nel film "Palombella rossa", a Sarri vorremmo dire che "Le parole sono importanti!". 

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