Mens sana in corpore sano. Il riscatto di Valdifiori tra squadra, famiglia e scaramanzie da vero napoletano...

02.10.2015
17:00
Redazione

di Bruno Galvan. Twitter: @BrunoGalvan85

Ottobre è arrivato e Valdifiori inizia a sciorinare il calcio che tutti hanno ammirato ad Empoli. Al Pepsi Arena si è visto subito che sarebbe stata un’altra storia rispetto alle ultime uscite. I primi lampi con giocate verticali di prima e quella corsa in orizzontale sempre per dare un mano ai difensori n fase d’impostazione dell’azione. Sono i segnali che il regista romagnolo ha iniziato smaltire il settembre nero e sta entrando in condizione. Il gol di Dries Mertens nasce proprio da una verticalizzazione al bacio di Valdifiori per Josè Maria Callejon che di prima ha dato l’assist al belga. La rincorsa e poi l’abbraccio a Dries è stata una liberazione per Mirko che in queste settimane si è dovuto sentire di tutto da chi, senza essersi documentato sulla sua carriera, aveva già sentenziato l’ex Empoli come pacco postale e non all’altezza di vestire la maglia azzurra.

In queste settimane non facili, Mirko ha trovato in squadra e famiglia due riferimenti importanti per reagire. Quando Sepe è andato a Firenze, ha lasciato in ‘consegna’ Valdifiori al compagno Lorenzo Insigne. Non solo lo scugnizzo di Frattamaggiore, ma tutta la squadra ha tirato su di morale il ragazzo dopo queste difficoltà iniziali. La forza di Valdifiori, come detto, è stata anche la sua famiglia. D’altronde ha il nome di sua figlia Aurora tatuato vicino al cuore e con la sua fidanzata Elisa condivide ormai da 10 anni la sua vita. La scelta del numero 6 in questo caso non è stata banale (Il 6 luglio 2005 è il giorno in cui ha conosciuto la sua metà).

Pensare che c’era chi diceva che  avrebbe avuto difficoltà a calarsi nella realtà napoletana. Forse in pochi sanno che Mirko nella sua indole è un napoletano. La scaramanzia fa parte di lui come ad esempio baciare per tre volte l’anello di fidanzamento prima di scendere in campo. Oppure l’odio verso le posate incrociate a tavola. Se non avesse fatto il calciatore avrebbe voluto fare il vigile. Ora però dirige il traffico in mezzo al campo e smista palloni. Se gira Valdifiori, gira anche il Napoli. Mirko c’è, ma lui non è mai scomparso. Era solo questione di tempo.

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