“Se voi due siete allenatori…”. Sarri, Allegri e quel visionario scadente di Sangiovannese-Aglianese

08.02.2016
15:00
Bruno Galvan

“Se voi due siete allenatori…”. Allegri-Sarri e Juve-Napoli, la sfida nella sfida di sabato sera a Torino si arricchisce anche di storie di campo e di gavetta. Il primo confronto tra i due avvenne in C quando l’allenatore partenopeo guidava la Sangiovannese mentre quello bianconero l’Aglianese. Erano entrambi alle prime esperienze nei professionisti ed avevano idee innovative, peccato che la doppia sfida terminò con un noioso 0-0 con nemmeno un tiro in porta. Dagli spalti un tifoso avvicinò sia Max che Maurizio dicendogli che non erano da considerarsi allenatori di calcio. Chissà cosa dirà questo ‘esperto’ adesso che Sarri e Allegri sono il meglio del calcio italiano e stanno dando vita a un duello appassionante.

L’ultima volta di Sarri allo Juventus Stadium fu la scorsa stagione con l’Empoli dove perse 0-2 con molte polemiche a fine partita. L’attuale allenatore del Napoli sbottò contro Giacomelli e gli assistenti che giudicarono volontario un retropassaggio di Rugani a Sepe in area e sul piazzato andò a segno Tevez. L’Empoli disputò una signora partita, ma fu condannata da episodi. Nella conferenza prima di Torino, Sarri disse all’ambiente empolese: “Come batterli? Ci fosse una formula magica lo farebbero tutti”. Sicuramente l’allenatore azzurro ha già in mente come mettere in crisi il collega Allegri che avrà sicuramente più pressioni ed ha un solo risultato a disposizione.

Nella Juve c’è l’allievo prediletto di Sarri, quel Rugani cercato da sempre dal Napoli e che la Juve non ha mai voluto nemmeno sedersi per ascoltare De Laurentiis. Non è un mistero che il ragazzo sia scontento e che avrebbe accettato di corsa la chiamata del suo maestro. Stesso discorso vale per il portiere Gabriel che al Milan ha avuto un bel rapporto con Allegri che spesso l’ha sfidato in allenamento con vere e proprie battaglie sui tiri da media e lunga distanza. Dalla serie C alla gorgia toscana, Sarri e Allegri il loro scudetto già l’hanno vinto riuscendo a far dimenticare i loro predecessori con tanto lavoro e zittendo chi di loro voleva l’esonero dopo un inizio affannoso. Ora tocca al campo dare il cosiddetto giudizio supremo.

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