Kalidou il 'pigliatutto': fa sbilanciare un mostro sacro e affina la simbiosi con Rafa, ma c'è un errore da evitare a tutti i costi

21.11.2014
21:00
Redazione

di Claudio Russo - twitter: @claudioruss

In estate, durante il ritiro di Dimaro, più di un tifoso rimase a bocca aperta, estasiato dal suo fisico e da un controllo del pallone inusuale per un calciatore del suo ruolo. Difensore centrale, un armadio classe 1991, un potenziale da sgrezzare e tanti dubbi da smentire.

UNA 'QUERCIA INAUDITA' - Kalidou Koulibaly è la grande sorpresa di inizio stagione, non solo della SSC Napoli (anche perchè di volti nuovi ce ne sono pochi) ma forse dell'intero campionato italiano. Atletismo inaudito per chi era abituato a vedere difensori di quasi due metri muoversi lentamente in area di rigore (tipo Prunier, che venne definito 'forte come una quercia, statico come una quercia' con relativo 4 in pagella). Voti sensibilmente più alti, come il talento dell'ex Metz e dell'ex KRC Genk scovato dal Napoli in Jupiler League ed in procinto di arrivare in azzurro già a gennaio.

IL 'MOSTRO SACRO' SI SBILANCIA - Partita dopo partita, Koulibaly ha fatto svanire facilmente i dubbi che c'erano su di lui e di lui si inizia a parlare in vista di una possibile convocazione nella nazionale francese. Lo stesso Lilian Thuram, un mostro sacro al quale l'azzurro è stato paragonato, si è sbilanciato: "Lui può diventare più bravo di Thuram se ci crede e se vuole arrivare ad essere il più bravo. Intanto, sono contento che questo ragazzo sia entrato nel cuore dei tifosi del Napoli".

LA SIMBIOSI CON RAFA - Koulibaly, ogni volta che ha rilasciato un'intervista, non ha mai mancato di menzionare Rafa Benitez. C'è simbiosi tra loro: il calciatore avido di conoscere e carpire i segreti dal maestro, l'allenatore che trova un difensore che soddisfa i suoi requisiti fisici e che può essere l'ennesimo talento lanciato nell'orbita internazionale, l'ultimo di una lunga serie.

GIUDIZI DA EVITARE - Bisogna però fare un passo indietro, per il bene di tutti: la piazza napoletana, da sempre incline ad esaltarsi ed abbattersi nel giro di una settimana, sogna ad occhi aperti ad ogni anticipo-tocco di palla-colpo di testa di Kalidou Koulibaly. Per carità, è tutto giusto. Però se dovesse incappare in un errore poi non lo si crocifigga, eh. Sono passati tre mesi di stagione, non ci si azzardi in giudizi affrettati. Aspettiamo un altro po' di tempo ed altre prove come quelle espresse da Kalidou. Soltanto allora potremo capire davvero chi è il gigante d'ebano, e dove può arrivare con lui il Napoli.

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