La commedia, quattro battute e uscite a vuoto: al Ferraris la sagra del ciò che poteva essere...

22.01.2016
20:00
Bruno Galvan

Sampdoria-Napoli è una gara ricca di significati e sfide personali. Innanzitutto è la gara di Ferrero e De Laurentiis, due personaggi pittoreschi del nostro calcio. L’affare Soriano e le battute sul cinema sono state un po’ le schermaglie che hanno infiammato i rapporti tra i due presidenti.  "De Laurentiis ha inventato la commedia italiana, ma senza Massimo Ferrero che ti mette il film nelle sale la sua commedia è una commedia inutile" così il numero uno blucerchiato disse qualche tempo fa di De Laurentiis che rispose: “E’ un esercente, non un collega”. Ma non è finita qui, il giallo Soriano è stata un’altra puntata polemica tra i due presidenti tanto che Ferrero si  legò al dito questa cosa perché si ritrovò un giocatore in rosa  già venduto e un ingaggio in più da pagare in quanto tesserò il greco Lazaros per sostituire proprio Soriano.

SARRI E IL DORIA - Gli intrecci con la Samp non finiscono qui perchè sulla panchina blucerchiata poteva esserci Sarri. Ferrero incontrò prima l’attuale allenatore del Napoli e poi il suo entourage, ma Sarri non rimase convinto del progetto doriano e preferì rifiutare perché aspirava ad una chiamata di qualche club più importante (cosa che poi avvenne con il Napoli). Quando l’allenatore partenopeo si lamentò delle condizioni del terreno di gioco dopo Genoa-Napoli, Ferrero non perse occasione per dire: “Pensavo che Sarri fosse il simbolo del cambiamento, invece anche lui è una delusione, è uguale agli altri e ricorre alle consuete scuse del vecchio calcio ovvero arbitri e campi di gioco che non vanno”.  Sarri preferì non rispondere continuando a lavorare e stupire con il suo Napoli. Ieri un’altra battuta del presidente della Samp ha lasciato il segno dopo il caso Mancini-Sarri: “Due giornate di squalifica a Sarri? Ah sì? Hai capito...Come direbbe mio nonno qui si fanno sempre due pesi e due misure. Io ho fatto un errore geografico e ho preso cinquant’anni, questo ha detto di ogni e ha preso due giornate”. Il fato vuole poi che sull’altra panchina ci fosse quel Vincenzo Montella corteggiato da De Laurentiis in estate salvo poi rimanere un sogno perchè poi il patron virò su Sarri.

PRETATTICA - Ferrero sembra un presidente a ruota libera, ma ogni sua dichiarazione è studiata a tavolino. Il suo essere pittoresco a volte lo tradisce esponendolo a qualche uscita a vuoto. Le ultime frasi su Sarri sono frutto di una strategia volta a caricare l’ambiente doriano in vista di questa partita importante dato che la Samp non naviga in buone acque. Contro il Napoli d’altronde, è sempre la partita della vita per gli altri. Sarri anche questa volta non ha dato peso alle parole di Ferrero, ha avuto altro da fare e pensare. Nella sua testa c’è lo sgambetto a Montella per restare in testa. Battute, sorrisi, sgarbi e tanto altro; al Ferraris di sicuro non sarà una gara come le altre…

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