Le tre nuove certezze che tranquillizzano Sarri

23.10.2015
17:30
Claudio Russo

di Claudio Russo (twitter: @claudioruss)

Maurizio Sarri, sul volo che stamattina ha portato gli azzurri dalla Danimarca direttamente a Verona, avrà pensato che forse, alla sua schiera di undici titolari formata da Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Higuain ed Insigne potrebbe aggiungere qualche altro nome.

Con il debutto di Ivan Strinic, sono ventuno i calciatori utilizzati dall'allenatore di Bagnoli durante la stagione: effettivamente, però, guardando i minutaggi totali questa cifra si restringe di qualche unità visto lo scarso utilizzo del croato (9 minuti), di Chalobah (5 minuti) e di Gabriel impiegato soltanto in Europa League contro il Legia Varsavia. Facciamo 18, va. Sette riserve totali, anche se guardando il loro livello tecnico si fa decisamente fatica a definirle così: due cambi in difesa come Christian Maggio e Vlad Chiriches, due cambi a centrocampo come Mirko Valdifiori e David López, ben tre in attacco come Dries Mertens, Manolo Gabbiadini ed Omar El Kaddouri.

Questi ultimi due, assieme all'ex Tottenham Chiriches, erano tra quelli su cui potevano addensarsi i maggiori dubbi: quelli di natura tattica, perchè Gabbiadini ed El Kaddouri sembravano destinati a fare fatica in un attacco a tre essendo il primo utilizzato come vice-Higuain con il poco spazio che ne è conseguito, ed il secondo adattato sulla fascia dopo una vita a fare la mezz'ala; quelli di natura fisica, perchè Chiriches non ha la rapidità di gambe propria di Koulibaly ed al fianco di Albiol è incappato in qualche problemino di troppo ad inizio stagione. Fatto sta che i tre ragazzi, chiamati in causa ieri contro il Midtjylland, hanno risposto presente ed hanno dato un solidissimo contributo alla vittoria azzurra. Pur giocando meno, rispetto agli altri.

Dai 15 uomini sui quali fare sicuro affidamento, Sarri torna dalla trasferta nello Jutland con tre certezze in più da poter utilizzare già contro il Chievo domenica sera al Bentegodi. Affidabilità confermata, talento debordante specialmente in attacco, più in generale la sensazione che ormai il Napoli sia un gruppo che riesce ad andare avanti a prescindere dagli interpreti vista la fluidità dei movimenti e dei raccordi tra fase offensiva e difensiva. E allora, fumando la classica sigaretta, Sarri avrà pensato che da ieri ha tre nuove certezze in più. E che quella frase che disse a Sacchi a Milano Marittima a giugno - quando parlava di trattare tutti i suoi nuovi giocatori, big e non big, come dei ragazzi di vent'anni che avrebbero dovuto correre - finalmente sta dando i suoi frutti.

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