Maradona e Maurizio Costanzo
Maradona e Maurizio Costanzo

Addio a Maurizio Costanzo: ecco l'intervista a Maradona che rimase nella storia

27.02.2023
15:00
Redazione

Quando Maurizio Costanzo intervistò Diego Armando Maradona su Canale 5

Nel giorno del funerale di Maurizio Costanzo, il compianto giornalista e conduttore televisivo scomparso a Roma il 24 febbraio 2023, riproponiamo l'intervista realizzata con Diego Armando Maradona il 27 gennaio 2017, in onda su Canale 5 nella trasmissione "L'intervista".

Maurizio Costanzo intervista Maradona

Maurizio Costanzo e l'intervista a Maradona: il Napoli, la camorra che  proteggeva le figlie e la rinascita. "Diego persona vera" - Il Riformista

Ecco il testo dell'intervista di Maurizio Costanzo a Maradona, con il campione argentino che esordisce: "Come sto? Sto benissimo, è un onore essere qui". Sul Napoli e la città di Napoli: "Napoli continua ad essere nel mio cuore. Mi ha dato la possibilità di giocare a calcio a grandi livelli un'altra volta. Venivo da uno strepitoso Barcellona, ma in azzurro ho potuto giocare un campionato intero e lottare con le squadre del nord. Ho fatto delle cose che altri non potevano fare".

Il Napoli si indebitò con le banche: "Se è così, è una cosa buona. Qualcuno ha anche detto che mi avevano pagato con la camorra. La camorra con i giocatori di calcio è diverso rispetto alla gente comune. Loro volevano che noi portassimo lo scudetto in città".

Camorra e malavita: "Il ricordo è delle notti che uscivo e mi incontravo con loro. Mi chiedevano le foto, le facevo. Poi veniva fuori sui giornali che erano camorristi. Non ho chiesto niente a loro ma loro mi hanno dato la sicurezza per le mie due figlie. Quando ho parlato con Carmine Giuliano, gli dissi che alla Gazzetta dello Sport qualcuno di loro aveva parlato. Mi dissero che dopo la coppa america dovevo tornare a Napoli altrimenti avrebbero fatto del male alle mie figlie. Ma Carmine mi tranquillizzò: "Ti do la mia parola, nessuno le toccherà'".

Il soprannome Pibe de oro: "Il nome nasce a Napoli per tutto quello che sono stato per la città. Arrivai dal Barcellona. Ricordo che litigavo con Nunez, presidente del Barcellona. Non c'erano squadre disposte a comprarmi. Il Napoli ha fatto il miracolo e mi ha portato in Italia".Su Papa Francesco: "Siamo due argentini dal passato particolare. Lui tifa San Lorenzo. Io scenderò, lui deve continuare a restare in alto. Ho visitato l'altro parte, non trasmetteva niente. Bergoglio sta facendo cose nel Vaticano da fuoriclasse".

L'infortunio alla caviglia? "Una palla che riconquisto a metà campo e Goikoetxea mi venne sulla caviglia. Il pallone è sempre stato per me il giocattolo più bello al mondo".

L'Argentina e i Mondiali: "In Argenitna si arriva prima a giocare nelle prime squadre rispetto ad altri paesi. Il Mondiale per me è rapprensentare il mio paese. L'Argentina non stava bene, oggi neanche lo è: la gente fa i miracoli per mangiare e per questo mi allenavo di più per regalare una gioia a loroIl sogno di tutti, i gol al mondiale. A letto, si pensa sempre di poter fare il gol più bello. Mi è capitato a 26 anni durante un Mondiale: ho aspettato 10 anni".

Perché hai due orologi? Gli chiede Costanzo, e Maradona risponde: "Ho due orologi che mi hanno regalato le mie due figlie e che sono in posti differenti, così le posso chiamare".

Quando sei diventato Maradona? "A 9 anni, quando vinsi la coppa in Giappone. Non avevamo la televisione a casa, lavorava solo mio padre e noi eravamo in sette. A casa dormivamo tutti nella stessa stanza: non avevamo spazio per vivere liberi. Mangiavamo vicino al posto dove dormivamo. Mio padre ha fatto un miracolo nel farci mangiare tutti. Una cosa che voglio raccontare a tutti è che a 12 anni, una sera, a mia madre faceva male la pancia: voleva fare mangiare più a noi".

I genitori: "Mi mancano molto: ero il preferito di mia madre, quasi anche di mio padre che mi portava sempre ad allenarmi. Non ho avuto da lui giocattoli, ma amore. Non avevo ancora mio fratello, ma le mie sorelle si divertivano con me. Ero il quinto dei fratelli: eravamo in 10 per mangiare. E' morta prima mia mamma: ero più legata a lei, le raccontavo tutto. Mio padre non aveva il tempo per essere mio amico. Mia madre è la mia prima tifosa. Speravo sempre che mio padre potesse prendere un pallone e giocare con me, ma non poteva, si alzava alle quattro del mattino per andare alla fabbrica e lavorare".

Quante volte si è sposato? "Una sola volta con Claudia, poi ho avuto diversi figli. La mia prima moglie, una storia che ricordo sempre. Il mio primo amore. Ci sono giudici e giudizi, non vuole darmi le cose che ho vinto nel campo. Le mie figlie sono dalla parte della mamma. Oggi sono tremendamente innamorato di Rocio. Non ho figli, ha 26 anni: è ancora piccola. L'ho vista per strada, le ho fatto un occhiolino. Poi le ho offerto un gelato e lei mi ha detto di no. Poi attraverso un amico l'ho invitata a cena, poi qualche festa e alla fine è arrivato l'amore".

Che padre sei? "Sono stato un padre assente perchè ho lavorato tutta la mia vita, anche da malato ho sempre lavorato. Oggi, però, i miei figli possono dire che sono un papà bravo. Nonno d'oro? Voglio prima avere il sesto figlio e poi penserò ad essere nonno. Mi piacciono i numeri pari".

Droga e cocaina: "Avevo 24 anni quando a Barcellona presi per la prima volta la droga. E' stato l'errore più grande della mia vita. Le miei figlie mi dicevano che dovevo vivere per loro. La droga ammazza. Sono stato fortunato, oggi ne posso parlare. Se avessi continuato così, sarei morto. E' da 13 anni che non mi drogo. Mi alzo al mattino e vedo mio figlio Diego, Diego Fernando: sono la mia gioia. Non mi hanno cambiato a 15 anni, non mi possono cambiare a 56 anni. Oggi sono tremendamente innamorato di Rocio, ma lei sa che così come amo lei, domani posso amare un'altra donna. Se lei la pensa come me? L'ammazzo. Stiamo bene insieme, ma non voglio un figlio con lei per l'età. Ho cinque figli che mi rendono felici. Prima litigavo con me stesso. Con Diego Jr, sempre ho voluto vederlo, ma sempre mi sono fermato. Quando l'ho conosciuto, mi sono innamorato subito. Adesso sta con me, lavora con me. Mi sta vicino. Quando faremo in Arabia e in Dubay l'Accademia Maradona, lavorerà con me".

I problemi con Equitalia: "Mamma d'o Carmine! Quando venivo in Italia mi toglievano orologi, orecchini e anelli. Io non facevo i contratti. Il mio rappresentante e Ferlaino facevano i contratti. Ferlaino e Coppola possono camminare tranquillamente per strada e io devo avere problemi. Alemao e Careca hanno firmato lo stesso contratto, ma il fisco se la prende solo con me. Adesso ho risolto, stiamo parlando con Equitalia. Impossibile che io non possa lavorare in Italia, dopo che sul campo del Napoli ho lasciato l'anima. Oggi è quasi tutto cambiato, gli avvocati sono a lavoro".

Sognare di entrare in campo? "Voglio continuare a giocare. Farlo nel calcio di oggi, mi renderebbe l'uomo più felice al mondo. Il tempo passa, mi diverto giocando con mio nipote, mio figlio e i miei amici".

Togliere un sassolino dalla scarpa? "Mi hanno sempre detto che non riconoscevo Diego Armando Junior. La gente ha ragione, ho perso tanti anni ma adesso è con me".

L'esperienza a Dubai: "Ho ancora tre anni di contratto a Dubai, gioco a calcio e faccio l'amore con Rocio".

Su Icardi e Pelè: "Icardi è un traditore. Non puoi andare a casa, a cena e sposarti con la moglie dell'amico. Pelè? Non mi piace litigare con lui. Icardi è un traditore. Sarà un grandissimo calciatore ma quello che ha fatto a Maxi Lopez è brutto. Batistuta fa dieci Icardi".

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