"Napoli come l'Atletico Madrid o Leicester". Paragoni folli e populismo: un'altra mossa astuta per colpire De Laurentiis
"Il Napoli deve fare come Atletico Madrid e Leicester". Dopo il periodo del "De Laurentiis cacc e sord", adesso si fa largo il paragone tra il Napoli e altre realtà europee. A tutti noi piacerebbe che gli azzurri emulassero le gesta delle formazioni di Ranieri e Simeone, ma paragonare il club di De Laurentiis ai Colchoneros o alle Foxes è un errore. L'Atletico Madrid fattura 170 milioni (6 in più del Napoli), ma la differenza sta nei modi e non nelle cifre. Fermarsi ai numeri del fatturato è un errore da dilettanti. Gli spagnoli hanno innanzitutto una struttura societaria e organizzativa tra le più importanti in Europa e poi il loro mercato è 'drogato' grazie all'aiuto di fondi d'investimento come la Doyen ed anche ad una partnership con investitori dell'Azerbaigian. Nel concreto è un aiuto non da poco. Basta pensare ad esempio all'approdo di Falcao nel 2011 al Vicente Calderon per 47 milioni. Di quella cifra, l'Atletico ha sborsato solo 18 milioni mentre il resto dell'operazione è stato finanziato dalla Doyen. Il club iberico e il fondo d'investimento sono a stretto contatto: la Doyen aiuta il club, ma in cambio ha una percentuale molto forte sulle cessioni di ogni giocatore. In sostanza l'Atletico fa gonfiare le tasche al fondo che in cambio aiuta a comprare giocatori. A questa manovra non trasparente, va aggiunto che di recente il facoltoso Wang Jianlin che detiene il 20%. In questo modo il brand Atletico verrà esportato anche in Oriente con altri ricavi invista. L'Atletico ad oggi riesce ha un debito con l'erario di 215 milioni rateizzato con interessi altissimi annuali. Chiedersi come fa a spendere di più nonostante questo fardello è diventato ormai il segreto di Pulcinella.
Diverso è il discorso per quanto riguarda il Leicester, ma non di molto. Gli inglesi hanno come l'Ateltico una struttura societaria solida e di prestigio. Il miracolo di Ranieri è un'eccezione che negli ultimi 18 anni è accaduta tre volte in Europa. Nel 1998 il neopromosso Kaiserslautern vinse la Bundesliga, nel 2012 toccò al Montpellier. Queste squadre hanno approfittato tutte di un'annata particolare dove tutte le big hanno toppato clamorosamente ed hanno sfruttato il momento di vuoto per vincere. La squadra di Ranieri è un sogno per i romantici del calcio, un orgoglio, ma non può essere un modello da seguire perchè difficilmente potrà ripetersi. Conoscendo De Laurentiis non vorrà mai emulare il Leicester poichè è solo una comparsata. Al presidente interessa rimanere sempre in alto in maniera costante senza mai avere picchie cadute pericolose.
Il Napoli ad oggi non potrà mai essere come l'Atletico Madrid per una serie di ragioni. Il club si autofinanzia e non avrà mai aiuti dai fondi d'investimento che De Laurentiis ha più volte etichettato come il male del calcio. Il Napoli non ha beni di proprietà come il club spagnolo. L'Atletico fa della differenziazione dei ricavi la sua forza ed ha sponsor internazionali come Nike e altri marchi. il Napoli, con tutto il rispetto per Lete e Pasta Garofalo, ha brand ancora locali che non aiutano molto sul piano delle entrate. De Laurentiis è qui che deve lavorare perchè da qui può nascere un altro tesoretto. Si potrebbero utilizzare i big della rosa per fare partnership con brand internazionali sfruttando come volano il turismo a Napoli e in Campania. Le idee ci sono e siamo sicuri che anche il presidente abbia pensato a ciò. Permetteteci di dire basta a chi continua a recitare oggi la solita frase: "Facciamo come il Leicester o l'Atletico". Noi siamo il Napoli, viviamo in un'altra realtà e abbiamo un'altra storia. Chi vuol capire, capisca...
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